“Ha chiuso gli occhi e si è accasciata tra le mia braccia”: il dramma di Marco Giallini

Il dramma di Marco Giallini: “ha chiuso gli occhi e si è accasciata tra le mia braccia”. L’immenso dolore del famoso attore.

marco giallini

“Si è accasciata tra le mia braccia e ha chiuso per sempre gli occhi“: con queste parole Marco Giallini ha parlato della morte dell’adorata moglie Loredana, scomparsa nel 2011 in seguito a una emorragia cerebrale. Un dolore immenso per l’attore e i due figli. Una ferita che non è ancora guarita come confessa l’attore a Verissimo.

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Il dolore di Marco Giallini: “mia moglie è morta tra le mia braccia”

Marco Giallini

Marco Giallini non ha ancora metabolizzato la morte della moglie Loredana, scomparsa tra le sue braccia. “La madre dei miei figli, la donna con cui sono stato per trent’anni e che, dopo essersi sentita male, se ne è andata dalla mattina al pomeriggio senza che io le abbia potuto dire neanche ciao”, ha confessato in un’intervista a cuore aperto a Vanity Fair. Quando Loredana è morta, per l’attore non è stato facile riuscire ad andare avanti al punto da non averne mai parlato neanche con i figli Rocco e Diego, nati rispettivamente nel 1998 e nel 2004: “Non ne abbiamo mai parlato. Non siamo mai andati al cimitero insieme, anzi, in 7 anni, al cimitero sono andato due volte in tutto. Le fotografie le ho a casa, ma non le guardo, non è roba per me perché lei è ovunque, nei ricordi, nelle stanze, nei viaggi a Barcellona che non farò più”.

Dal terribile lutto che ha colpito Marco Giallini sono passati otto anni, ma l’attore confessa di non averlo ancora metabolizzato: “Quello che è successo, così improvvisamente poi, non si esorcizza. Puoi solo provare a rimuoverlo. So che può sembrare brutto, ma inizio ad andare al cimitero solo adesso. Ancora non posso credere che stia lì. No, non l’ho esorcizzato. Vaglielo a spiega’ a due ragazzini che avevano 12 e 5 anni. Per fortuna ho dei figli di un’intelligenza estrema, hanno preso tutto dalla madre”, ha detto a Verissimo.

Giallini, ai microfoni di Vanity Fair, ha anche parlato della morte del fratello: “Avevo tre fratelli e ne sono rimasti due. Uno aveva 15 anni in più di me, faceva il tipografo alla Zecca dello Stato e non c’è più. L’altro, Ezio, fa lo spedizioniere controllando pacchi e smistandoli. Poi c’è Giuseppe. È come un ragazzino di dieci anni, ma ne ha quarantanove. Gli mancò ossigeno durante il parto, così dissero a mia madre […] Se qualcuno me lo toccava, Giuseppe, o peggio gli rideva dietro, faceva i conti con me”. 

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