CGIL, Landini, vertice con Governo e Confindustria: “Stop ai licenziamenti”

Il segretario generale della CIGIL, Maurizio Landini, si prepara al vertice programmato con Governo e Confindustria: bloccare i licenziamenti fino a marzo resta una priorità.

CGIL, Landini chiede stop ai licenziamenti fino a marzo (Getty Images)
CGIL, Landini chiede stop ai licenziamenti fino a marzo (Getty Images)

L’emergenza COVID-19 non sposta la consistenza di due fattori preponderanti: salute ed economia. In un periodo come questo, dove scegliere sembrerebbe quasi scontato, le risposte devono arrivare senza lasciare questioni in sospeso. Per questo è impossibile stabilire priorità assolute: se si mette in primo piano la salute dei cittadini, e quindi viene spontaneo (o quasi) stringere le maglie e ridurre le attività lavorative per evitare gli spostamenti con relativo aumento della curva di contagi, non è possibile prescindere dal sostentamento economico perché altrimenti il Paese perde la propria sostenibilità e finirebbe per essere un problema anche quello (più di quanto già non lo sia).

A fare da raccordo fra queste due necessità ci pensa (perlomeno ci sta provando) l’Esecutivo che viaggia costantemente tra due fuochi cercando di non scottarsi e soprattutto  di evitare errori di valutazione per poi trovarsi scoperto di fronte a particolari esigenze che derivano dalla popolazione, sempre più preoccupata ma anche pretenziosa dinnanzi alle difficoltà.

Emergenza e Lavoro, Landini precisa: “Blocco dei licenziamenti fino a marzo”. La risposta di Gualtieri

CGIL Landini: primo obiettivo lo stop ai licenziamenti (Getty Images)
CGIL Landini: primo obiettivo lo stop ai licenziamenti (Getty Images)

In tal senso interviene Maurizio Landini, segretario generale della CIGIL, che chiede – nel giorno in cui è previsto un vertice fra Governo, sindacati e Confindustria – di bloccare i licenziamenti almeno sino al 21 marzo e prolungare, quindi, gli ammortizzatori sociali con interventi mirati: “La posizione dei sindacati è chiara – fa sapere Landini – finché dura l’emergenza occorre proteggere lavoro e imprese, è necessario”. Le principali critiche della sfera sindacale sono rivolte al sistema degli ammortizzatori sociali nella sua totalità: “Così com’è concepito non funziona – prosegue Landini – non serve soltanto risolvere il problema dei lavoratori dipendenti, ma anche quello delle partite IVA e del lavoro autonomo. Se siamo in emergenza, bisogna avere tempo per discutere e rimodulare strategie mirate alle decontribuzioni: per quale motivo, dunque, aprire ai licenziamenti?.

Il segretario generale della CIGIL affronta la questione in maniera netta e diretta, la risposta di Gualtieri – Ministro dell’Economia e delle Finanze – è altrettanto circostanziata: “Il blocco dei licenziamenti dovrebbe andare di pari passo con l’estensione della cassa integrazione fino a fine anno per le aziende che termineranno a metà novembre gli ammortizzatori finanziati con il dl di agosto”.

La partita, dunque, è ancora aperta. Anche in funzione del 2021, quando arriveranno i 5 miliardi stanziati dalla Manovra al fine di allungare ancora gli ammortizzatori sociali. Bisognerà capire come reinvestire questo capitale per dar seguito ai propositi iniziali: non lasciare indietro nessuno, quel mantra a cui adesso occorrerà dare una dimensione prima che a farlo siano eventi imponderabili.

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