Allarme Dorian: già 30 le vittime dell’uragano alle Bahamas

Continua a salire il numero delle  vittime dell’uragano Dorian che sta sconvolgendo le Bahamas. Confermati anche migliaia di dispersi.

Il bilancio finale delle vittime alle Bahamas sarà sconcertante“, ha dichiarato con preoccupazione il ministro della Sanità Duane Sandsprovocate a proposito di quella che potrebbe tramutarsi in una delle più gravi stragi naturali degli ultimi anni.

Al momento le autorità hanno inviato sulle Isole Abaco ben 200 sacchi per cadaveri e la Croce Rossa locale ha stimato che ben 13.000 case saranno distrutte o diventeranno impraticabili a causa del passaggio dell’uragano. Molti residenti si sono già iscritti al sito DorianPeopleSearch.com per rintracciare famigliari e amici e ad oggi i nomi elencati sono ben 5500.

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L’uragano Dorian non smette di mietere vittime

© Copyright ANSA/AP

Anche se è stato declassato a tempesta di categoria 1 con venti fino a 144 km/h, il rischio che la situazione si aggravi resta alto. Per questo sono arrivate sul territorio le squadre di soccorso della Guardia costiera Usa e della Royal Navy britannica.

Le case senza elettricità – In South Carolina sono circa 220.000 le abitazioni che si sono trovate al buio. Peggio ancora nel North Carolina dove la cifra sta toccando le 260.000.

Si temono alluvioni – L’uragano potrebbe portare danni ancora peggiori rispetto alla semplice distruzione degli edifici. Gli esperti hanno paventato che le forti piogge conseguenti al ciclone andranno a sommergere intere regioni, motivo per cui alcune contee come quelle di Charleston e Savannah sono state evacuate nelle ultime ore.

Cosa sta succedendo – Nelle Abaco Islands e nelle Grand Bahama, che come detto sono le le zone più colpite, oltre il 60% delle case è andato distrutto o ha rimediato danni strutturali gravi. Il 60% di Grand Bahama è tutt’ora sotto l’acqua e si sta cercando di salvare il più possibile.

Grande mobilitazione di forze e aiuti – Secondo le ultime stime alle Bahamas le persone che avrebbero bisogno di assistenza in quanto rimaste senza nulla o quasi sarebbero 70 mila. Questo almeno secondo i dati in mano al responsabile degli affari umanitari dell’ONU Mark Lowcock.

In un confronto radiofonico con i giornalisti in diretta da Nassau dove ha potuto incontrare il primo ministro Hubert Minnis, il rappresentante ha affermato: “I primi passi che le Nazioni Unite affronteranno saranno fornire assistenza salvavita urgente, cibo, acqua potabile, medicine e rifugi“.

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