No alla recita scolastica di Natale: “E’ offensiva”

A Terni scoppia la polemica per la decisione di una scuola elementare di cancellare la tradizione italiana per il bene delle altre culture. Salvini attacca: “Non si tratta solo di religione, ma di storia”

(©Valeria Alessandrini Facebook)

La denuncia, ormai prassi da qualche anno a questa parte, arriva dall’assessore alla scuola del Comune di Terni Valeria Alessandrini. “No alla recita natalizia perché disturba le diverse culture religiose presenti nell’istituto. Questa la decisione di una dirigente scolastica che ha vietato lo svolgimento di una iniziativa natalizia legata alla messa in scena di quadri viventi con protagonisti i bambini e a tema la nascita di Gesù”, il messaggio della leghista sulla sua pagina Facebook.  L’istituto in questione è l’elementare Anita Garibaldi di via Dei Carrara, e la rappresentazione messa al bando, ovviamente il classico presepe vivente.

Davanti ad un’occasione così ghiotta non poteva mancare la risposta del vice premier Matteo Salvini che via Twitter ha rilanciato: “Si avvicina il Natale e spuntano di nuovo dirigenti scolastici che vogliono impedire le recite ai bambini. Non si tratta solo di religione, ma di storia, radici, cultura. Viva le nostre tradizioni!”.

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La Alessandrini non è nuova a certe prese di posizione. Qualche settimana fa aveva aspramente criticato il progetto gender di una scuola primaria in cui i bambini dovevano giocare con soldati rosa e bambole blu. “Non ho niente da dire e non ritengo di dover prestare il fianco a questi attacchi di tipo politico. Invito solo le persone ad andare a visitare il nostro sito, dove troveranno le foto del vescovo di Terni che soltanto venerdì è venuto a farci visita a scuola“, la dichiarazione di difesa della preside Maria Elisabetta Mascio a Terni Today.

Scoppia la polemica

(©Getty Images)

Sulla scia della Lega, altri partiti politici hanno voluto dire la loro sulla triste vicenda. “A volte il silenzio è d’oro. La risposta della dirigente è imbarazzante.Parlare addirittura di limiti da non superare, e chiamare in causa il principio di laicità è un esercizio della moderna arretratezza culturale che imperversa in alcuni istituti, ha affermato la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Alessandra Gallone. “Disperdere i nostri valori religiosi, indebolire le nostre radici cristiane e i simboli che le caratterizzano è un danno enorme che facciamo ai nostri figli. Ignorarlo è una forma di intollerabile intolleranza”.

A difesa della dirigente scolastica invece, è intervenuto il capogruppo in consiglio comunale di Senso Civico, Alessandro Gentiletti: “La protesta è fuori luogo. Gli istituti scolastici sono autonomi e queste sceneggiate, insieme alle altre a cui saremo costretti ad assistere sotto il periodo natalizio, offendono l’intelligenza di quei cristiani che non hanno intenzione di seguire anacronistiche crociate“.

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