La mastoplastica additiva: cosa sapere su questo intervento chirurgico

Il seno, un carattere femminile molto importante capace di veicolare messaggi diversi e in diversi momenti della vita di una donna.

Questa parte corporea è esposta e sottoposta allo sguardo, è giudicata, è studiata, amata ed odiata fin da giovane età e in alcuni casi per molte donne, diventa un cruccio, soprattutto quando le sue dimensioni non sono quelle desiderate.

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Se però fino a qualche decennio fa, ci si abituava ad accettare il proprio corpo e si imparava ad amarlo nella sua naturalezza, oggi esiste una risorsa, fruibile ai molti: la mastoplastica additiva, un intervento chirurgico che attraverso l’introduzione di protesi, aumenta considerevolmente la taglia del seno e ne modella la forma. Ma conosciamo davvero questo tipo di intervento, i rischi che comporta e il momento giusto per ricorrervi?

Il dato certo sulla mastoplastica additiva è che sempre più donne vi ricorrono e la fascia d’età delle pazienti che interessa questo tipo di chirurgia diventa sempre più giovane. In molti casi, l’aiuto del chirurgo viene richiesto come regalo per l’arrivo della maggiore età.

L’intervento di mastoplastica additiva

L’intervento chirurgico di mastoplastica additiva, è uno degli interventi più richiesti soprattutto dalle giovanissime.

Il primo intervento di questo genere è stato eseguito nel lontano 1985 da Vincent Czerny e da allora questo tipo di chirurgia ha subìto diverse evoluzioni e ricerche, alcune delle quali hanno rappresentato un pericolo per la salute della donna, come l’utilizzo di una tipologia di silicone risultato tossico e oggetto di rigetto da parte della paziente.

Attualmente l’intervento di mastoplastica additiva consiste nell’introduzione di protesi con involucro siliconico e contenenti o un gel coesivo di silicone o soluzione salina.

Queste ultime sono quelle che contengono una soluzione fisiologica molto simile ai liquidi del corpo umano ma risultano meno resistenti di quelle al gel siliconico o idrogel e regalano un effetto meno naturale al seno.

Le protesi esistono di diverse forme e dimensioni e la scelta viene commissionata al chirurgo previo colloquio approfondito con la paziente.

La fase operatoria

La fase operatoria, nell’intervento di mastoplastica additiva, consiste nella maggior parte dei casi, nell’eseguire una incisione cutanea di circa 7 centimetri all’altezza del solco sottomammario,  sul margine dell’aureola 0 in alcuni casi anche a livello ascellare. L’intervento si esegue in anestesia generale.

L’equipe chirurgica una volta effettuata l’incisione provvederà a preparare la zona dove posizionare la protesi e dopo l’introduzione ed il posizionamento introdurrà dei drenaggi post operatori e richiuderà.

La fase post operatoria

La fase post operatoria vedrà la paziente impegnata con drenaggi, che resteranno per qualche giorno e verranno tolti solo dopo l’approvazione del chirurgo, e una medicazione che proteggerà la parte del seno sorretto da un reggiseno particolare.

La fasciatura dovrebbe essere tolta dopo circa una settimana, a discrezione del chirurgo.

Come tutti gli interventi chirurgici, la mastoplastica additiva può comportare alcuni rischi e complicanze come infezioni, rigetto, ematomi e in alcuni casi anche l’insorgere di tumori.

Avere un bel seno è sicuramente un aspetto molto importante per quanto riguarda l’autostima di una donna, ma ancor più importante è la salute di questa parte del corpo. Fondamentale è osservare tutte le regole della prevenzione e della diagnosi ed eseguire ecografia e mammografia a scadenze annuali nonché l’autopalpazione del seno che in molti casi contribuisce ad individuare molte patologie.

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