Gravidanza anembrionica, sintomi e cause

La gravidanza anembrionica detta comunemente ‘uovo chiaro’ è una circostanza in cui la donna subisce un aborto precoce in cui l’ovulo è stato fecondato ma non ha dato vita ad un embrione.

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Molte donne che vivono un aborto spontaneo alle prime settimane di gestazione, vengono informate dal loro medico ginecologo di essere davanti ad una gravidanza di questo tipo, che provoca l’espulsione precoce dell’embrione e lascia la donna in una condizione di confusione e dolore.

Cosa accade quando si vive una gravidanza anembrionica

Quando una donna resta incinta alle prime settimane di gestazione, l’ovulo fecondato si impianta nell’utero e da vita all’embrione.

Nelle donne affette da ‘uovo chiaro’ o gravidanza anembrionica, la fase di formazione embrionale viene meno, fermandosi ad uno stadio iniziale.

L’ovulo si impianta, il sacco vitellino cresce ma è vuoto e per questo da origine ad un aborto spontaneo alle prime settimane.

Le cause dell’uovo chiaro possono essere di origine genetica a livello cromosomico oppure possono risiedere in una anomalia nella divisione cellulare.

I sintomi di una gravidanza anembrionica

Le donne colpite da gravidanza anembrionica vivono l’inizio della gestazione in modo normale, il test risulta positivo e i livelli di ormoni legati alla gravidanza continuano a crescere fino ad un certo periodo, fino a quando si fermano e allora il ginecologo attraverso un esame ecografico stabilisce che si tratta proprio di un sacco vitellino vuoto e di un uovo chiaro.

A questo punto, il frutto della fecondazione viene espulso attraverso un aborto, simile ad una mestruazione abbondante e dolorosa.

Molte donne scelgono di subire un raschiamento, altre di seguire il corso naturale e lasciar espellere tutto dal corpo. Il medico ginecologo potrà aiutare a prendere la decisione più giusta, anche in base al quadro clinico della paziente.

 

 

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