Bimbo ucciso dai cani di famiglia, che lo sciacallaggio mediatico abbia inizio

 

Lui si chiama Andrea Mavilla, blogger che più volte è stato messo al centro di bufere per aver perpetrato nella disinformazione e non aver brillato per correttezza etica nel divulgare delle notizie.

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Anche nel caso dell’aggressione avvenuta a Mascalucia nel catanese, da parte di due cani di razza Dogo Argentino, ai danni del piccolo Giorgio, un bimbo di soli 14 mesi di cui sabato 19 verranno svolti i funerali, Malvilla non ha perso tempo e ha dato luogo ad un sipario del tutto inopportuno dove si è svolto uno scontro diretto con molti animalisti e non, riguardo i suoi post, molto probabilmente scritti di impulso, o forse no.

La morte di Giorgio è una tragedia a cui non si dovrebbe mai assistere, ma la verità sta sempre nel mezzo e noi di chedonna.it vogliamo lasciare ai nostri lettori il giudizio sul battage senza esclusione di colpi, che si è consumato sulla pagina Facebook di Andrea Mavilla, ricordandovi che a volte sarebbe meglio tacere e riflettere su cosa si nasconda dietro un avvenimento così brutale.

Aggressione al piccolo Giorgio, i post di Andrea Mavilla contro gli animalisti e l’opinione del cinofilo sulla tragedia

I cani sono animali, ma la socialità dell’animale cane, passa sempre attraverso l’educazione impartita dal proprietario.

Vedendo le fotografie dei Dogo Argentino coinvolti nell’aggressione al piccolo Giorgio, si evince una realtà inequivocabile, i due cani non erano certo il primo pensiero dei padroni. Gli animali infatti presentano una cute ricoperta di dermatite, forse rogna, e appaiono del tutto abbandonati a stessi e non regalano l’immagine di ‘cani di famiglia’.

In una recente intervista pubblicata su AdnKronos L’esperto cinofilo Massimo Perla ha dichiarato:

“Il cane non impazzisce all’improvviso, il cane manda dei segnali e soprattutto il cane, qualsiasi razza sia, deve essere educato. Si deve farlo socializzare con gli altri cani e soprattutto con le persone. I due dogo argentini della tragedia nel Catanese probabilmente non avevano mai socializzato con il bimbo e, pur essendo cani di famiglia, non avevano mai giocato con il bambino. Quanto accade dipende sì dal carattere e temperamento del cane – precisa l’esperto – ma soprattutto dipende dall’uomo, dal padrone o da come allevano l’animale, da come lo educano, come insegnano a stare con gli altri cani e come comportarsi con le persone. Anche i cani piccoli attaccano, ma certo non causano le stesse ferite che provocano i cani di stazza grande come appunto i dogo argentini o i pitbull o i pastori tedeschi. Mi chiedo se ai due cani sia mai stato avvicinato ‘il cucciolo d’uomo’, perché è così che viene visto dai cani un bambino. Mi chiedo se i padroni abbiamo mai fatto socializzare i due cani con il piccolo, trascorrere del tempo per conoscersi. I bambini, in particolare molto piccoli, possono avere movimenti bruschi, goffi e se il cane non è abituato può reagire in maniera aggressiva. Anche, un grido del bambino può aver scatenato la reazione dei due cani. Non crederò mai che sia il cane a impazzire o a decidere di aggredire le persone senza alcuna ragione: il cane di qualsiasi razza deve essere educato, deve socializzare e deve imparare a canalizzare e reprimere l’istinto predatorio. Probabilmente in questo caso come anche in altri, i cani non hanno ricevuto le ‘istruzioni’ e le informazioni corrette su come comportarsi. Poi non dobbiamo dimenticare che le razze canine sono state selezionate dall’uomo: il bassotto è piccolo e lungo perché è nato per stanare il tasso, e i dogo argentini sono stati selezionati per dare la caccia ai puma”

Dopo questo bagno di saggezza cinofila, ecco a voi i post di Andrea Mavilla che inneggiano all’abbattimento dei due cani e che di saggio hanno davvero poco e forse non meritano tutta la visibilità che hanno riscosso e le risposte di alcuni utenti.

 

 

 

 

 

 

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