MUSICA: Intervista esclusiva a Le rivoltelle

Le-Rivoltelle-660x330Dopo avervi presentato il loro nuovo brano, abbiamo intervistato la rock band tutta al femminile Le rivoltelle per saperne un po’ di più sulla loro formazione e sui loro progetti futuri.

Ecco cosa ci hanno rivelato…

La vostra è una band tutta al femminile… come è nata?

Dall’incontro di quattro anime differenti che si sono fuse in un’unica grande anima rock. È stato un piccolo miracolo esserci trovate, quattro donne fortemente motivate a sdoganare ogni preconcetto o pregiudizio di genere in nome di una grande passione. Siamo state fortunate ad incontrare la nostra produzione nella persona di Mimmo Cristiani che ha sposato il nostro progetto e ci ha guidate fino ad essere quello che siamo oggi.

Quanto è complicato il mondo del rock?

E’ complicato il mondo dell’arte in generale ed è difficile riuscire ad emergere senza perdere di vista l’unico vero obiettivo: fare musica. Noi siamo perché suoniamo e il rock fa parte delle nostre vite a prescindere dai risultati che possiamo ottenere. Certo, l’obiettivo è quello di arrivare sempre più lontano ma siamo molto felici di ciò che abbiamo.

A proposito del vostro ultimo singolo “Io non mi inchino”, potete dirci qualcosa sulla sua genesi?

Io non mi inchino è una canzone che racconta il sud con gli occhi disincantati di chi quel sud lo ha visto e subito sulla propria pelle. L’idea nasce da una rilettura dell’esperienza di Nicola Gratteri, procuratore antimafia della provincia di Catanzaro Le immagini evocative suggerite dal brano sono tutte calabresi e rimandano alle processioni religiose ancora in uso nella provincia che hanno come abitudine quella di inchinare la statua portata in processione nei pressi della casa dei mafiosi del luogo. Da questo singolo episodio si sviluppa un testo molto forte che denuncia non solo il fatto in se piuttosto l’atteggiamento remissivo e indolente di chi non ha il coraggio e la forza di ribellarsi. È un canto di rivoluzione e resurrezione insieme che coinvolge non solo il popolo calabrese ma chiunque senta dentro di sé l’esigenza di non accettare passivamente lo stato di cose presenti.

Fonti di ispirazione?

Siamo quattro anime che si fondono in una. Ognuna di noi ha un background musicale che mete a disposizione dell’altra. Sicuramente il Rock è il punto di riferimento per tutte ma amiamo contaminarci con il reggae, lo ska ed il cantautorato italiano.

Progetti futuri?

Tanti concerti live in giro per l’Italia e da settembre saremo in studio per la registrazione del nostro terzo disco.

Silvia Casini

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