“Essere madre è un peso insopportabile”, lo dice una madre pentita, ma non è l’unica.

Parliamo di Atalya, una quarantacinquenne divorziata con tre figli adolescenti che vivono col padre. Essere madre le pesa, “mi blocca, mi ruba l’anima” ha detto. Il suo diventare madre è stato un fatto “automatico”, senza pensare alle conseguenze della sua scelta. La sua vocazione era un’altra, ma l’ha capito tardi e se potesse tornare indietro, ha aggiunto, ovviamente non avrebbe dei figli. E’ una certezza. E aggiunge: “La verità che non riesco a vedere alcun beneficio nell’avere figli. Onestamente, niente. Tutte le cose di cui la gente parla a proposito dei figli non mi attraggono. Dal mio punto di vista personale è solo un peso insopportabile.

Madri pentite2Tirtza, un’altra madre pentita, ha 57 anni e anch’essa è divorziata. Ha due figli e oggi è nonna. Ha definito il suo diventare genitore un passaggio naturale dopo essersi sposata. Quando si affronta l’argomento “figli” con gli amici non ha né dubbi né remore a esprimere il suo pentimento “Col senno di poi non avrei fatto nemmeno un quarto di un bambino. La cosa più dolorosa per me è che non posso tornare indietro nel tempo. E’ uno sbaglio a cui non è impossibile, impossibile riporre rimedio.”

Il caso di Doreen, 38 anni, divorziata e madre di tre figli è un poco diverso. Non voleva diventare madre, non era la sua vocazione, eppure le è successo. Dice che le sarebbe piaciuto non avere figli, nessuno dei tre. “Mi fa molto male dirlo, e loro non sentiranno mai queste parole uscire dalla mia bocca. Non capirebbero, nemmeno se avessero cinquant’anni, o forse allora sì, ma non ne sono sicura. Rinuncerei a loro, totalmente. Veramente. Senza battere ciglio. Ed è difficile per me ammetterlo, perché li amo. Molto. Ma mi piacerebbe farne a meno”.

Come può una madre dire “li amo molto, ma rinuncerei a loro”? E’ una contraddizione. Eppure secondo la ricercatrice israeliana Orna Donath non lo è, anzi, sono sensazioni frequenti e che accomunano tante donne, tra cui anche Charlotte, una quarantaquattrenne divorziata con due bambini che tenta di spiegare quest’incoerenza: “E’ complicato, perché mi pento di essere diventata madre, ma non di loro, di chi sono, della loro personalità. Li amo. Anche se ho sposato quell’imbecille, non mi pento, perché se avessi sposato qualcun altro avrei altri bambini, e invece amo loro. E’ davvero paradossale. Mi pento di aver avuto figli e di essere diventata una madre, ma io amo miei bambini. Se non mi piacessero, non vorrei che esistessero. Ma io voglio che loro ci siano, solo non vorrei essere la loro madre.

Altre testimonianze vi aspettano, cliccate successiva.

Impostazioni privacy