“Essere madre è un peso insopportabile”, lo dice una madre pentita, ma non è l’unica.

Le madri pentite sono davvero tante e lo è anche Odelya, 26 anni, mamma di un bimbo che già mentre lo aspettava sapeva di non voler diventare madre. Aveva capito quello che stava per accadere e non voleva partecipare alla nascita della sua creatura. “Ho capito che era un errore e ci avrei rinunciato”. Il problema di Odelya è questo: “Il problema è semplicemente rinunciare alla mia vita. Gli sto dando troppo, per quanto mi riguarda”.

Stressed Mother Holding Baby In NurseryLo stesso prova anche Tirtza. Già una settimana dopo la nascita del suo bambino aveva capito che era una catastrofe, non faceva per lei essere madre, era un incubo. Non aveva alcun interesse a essere una madre. E quando il suo bambino la chiama “mamma”, dice Tirtza “ancora oggi mi guardo intorno per vedere chi mi sta chiamando”.

L’ultima testimonianza è di Achinoam, una trentenne e madre di due figli che sognava di diventare madre, ma soltanto prima di rimanere incinta. Ha capito che era un errore, che non faceva per lei. “Ciò che è giusto per una persona non lo è per un’altra”. Le pesa la perdita di sé e il senso di privazione della libertà. Ma la sua è anche una questione di razzismo: lei è di colore e la figlia le assomiglia, ha la pelle cura e i capelli ricci. Dice a se stessa: “Santo cielo, devo di nuovo subire queste cose. Mi ricordo che da bambina sognavo di diventare adulta. E adesso che ho trent’anni e mia figlia sta andando a scuola, ho l’ansia: sarà accettata?”.

Sono soltanto alcune storie di madri pentite, donne che sono diventate madri nonostante non lo desiderassero o che hanno capito soltanto dopo il parto di non essere adatte a fare le madri. Donne che hanno avuto il coraggio, perché di coraggio si tratta, di rivelare la  verità sul loro essere madre.

Sorge una domanda spontanea: i figli non hanno mai avuto sentore di questo loro pentimento?

Fonte: Vanityfair.it

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