Il risveglio in 5 mosse da evitare

Sveglia (Thinkstock)
Sveglia (Thinkstock)

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E’ il classico, quelle tre parole che non abbandoniamo più dall’epoca della scuola. Prima le sussurravamo a nostra madre da sotto le lenzuola ora le dedichiamo alla chiassosa sveglia fermandone il trillo. Attenzione però perché quel riposo extra che cerchiamo pronunciandole potrebbe non arrivare mai, anzi, al suo posto potrebbe giungere una stanchezza irrecuperabile. L’esperto del sonno Timothy Morgenthaler spiega che “se dopo aver schiacciato il tasto, cadete in un sonno profondo, il risveglio sarà ancora più traumatico e quando vi dovrete necessariamente alzare, vi sentirete uno straccio”. Meglio dunque dormire l giusto e non cedere a extra rischiosi.

Pit stop web

Sempre più spesso ci capita oramai di dormire con lo smartphone sul comodino. Al nostro risveglio ci basta dunque girare lo sguardo per incappare nella tentazione di controllare Facebook, email, whatsapp e affini. Grosso errore! Secondo gli esperti questo è infatti il modo migliore per farsi travolgere dall’ansia e dalla nevrosi: un turbinio di richieste, scadenze e pressioni si abbatterà sulla nostra fragile mente da poco desta e tutto apparirà come impellente e non rinviabile, pur non essendolo affatto. Fidati, non c’è nulla che non possa aspettare una bella doccia e una sana colazione.

Prepararsi al buio

Nona alzare le serrande e muoverci nella penombra ci sembra solitamente il modo più soft per affrontare il risveglio: meglio evitare sull’inopportuna luce che ci fa strizzare gli occhi, ma se così non fosse? Natalie Dautovich, della “National Sleep Foundation”, spiega che “il nostro orologio interno è progettato per essere sensibile alla luce e all’oscurità, quindi preparasi al buio potrebbe erroneamente far credere al nostro corpo che sia ancora notte e, di conseguenza, farci sentire ancora più intontiti quando poi si esce effettivamente di casa”.

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