Rimanere incinta: come individuare i giorni fertili

Quando si inizia a pesare a una gravidanza si può spesso cadere in momenti di vera e propria ansia. Ciò che prima appariva una conseguenza naturale del rapporto con il proprio compagno, un finale tanto scontato da dover esser scongiurato a tutti i costi, diventa improvvisamente una meta così attesa da  sembrare irraggiungibile. Se quel bebè non arriva subito si pensa che qualche cosa non vada nell’aspirante mamma o papà  e i dubbi si affollano nella mente di entrambi. Come scongiurare questa parabola discendente verso l’ansia? Qualche calcolo mirato potrebbe aiutare.

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Piuttosto che gettarsi nel progetto del concepimento ad occhi chiusi, sarebbe infatti un bene calcolare il periodo più propizio, quello durante il quale le possibilità di successo ci sorridono e che dovremo, senza dubbio, sfruttare al meglio. Calcolare i giorni fertili, insomma.

Tutte le donne a caccia di una gravidanza si trovano di fronte a questa missione, spesso disorientate al cospetto di un compito che prevede il sapiente intersecarsi di diversi fattori per essere svolto al meglio. Calcolare quei giorni fertili appare una vera e propria mission impossible ma, seguendo qualche regola semplice e basilare, potrebbe trasformarsi in un compito assai più semplice del previsto.

CheDonn.it vi dica gli step essenziali da seguire per un calcolo a prova di minuto.

Tecniche per individuare i giorni fertili

1 – Costruire un calendario: è la via più pratica e semplice per analizzare il ciclo mestruale, colui che determina i nostri giorni fertili. Iniziate segnando il giorno di inizio del ciclo e la sua durata. Attendete poi il mese successivo e annotate anche in questo caso inizio e durata delle mestruazioni. Ora dovreste essere in gradi di sapere se il vostro ciclo è così regolare da durare 14 giorni o di quanto esso varia.

2 – 14 giorni: il momento dell’ovulazione, ovvero quello in cui si è più fertili, si calcola sottraendo 14 giorni alla data prevista come inizio del prossimo ciclo. Calcolando però che i giorni fertili si identificano come un periodo e non un singolo giorno, dobbiamo considerare anche altri fattori: la durata dell’ovulazione ad esempio, calcolata in circa 12\14 ore, o la vita di uno spermatozoo che si aggira tra i due e cinque giorni. In generale possiamo dunque identificare il periodo fertile come circa sei giorni, i cui più propizi sono quello dell’ovulazione e i due che lo precedono.

3 – Temperatura basale: è la via più antica utilizzata per verificare il periodo fertile. Il suo cambiamento denota infatti il momento propizio per trovare la tanto attesa gravidanza. Come misurarla? Si misura, per via rettale o vaginale, a partire dal quinto giorno del ciclo, appena sveglie (possibilmente sempre alla stessa ora) e in stato di assoluto riposo. Può infatti bastare un semplice movimento brusco per alterarla, così come una cena più pesante la sera precedente, insonnia, assunzione di farmaci o uno stato di seppur lieve malessere.

4 – Segnali premonitori: altri fattori che possono indicare l’inizio del periodo fertile sono aumento del desiderio sessuale, sintomi del ciclo (seno dolorante e simili) o un flusso vaginale più viscoso e trasparente (quello più indicato per condurre gli spermatozoi fino all’ovulo)

5 – Costruisci un grafico: calcolando che la temperatura basale aumenta di 0.3 o 0.5 gradi nei due o tre giorni successivi all’ovulazione, e che nel vostro periodo dovete sempre includere i due giorni precedenti  a quest’ultima, dovreste poter individuare i 5\6 giorni fertili del vostro ciclo. Per avere un margine d’errore più basso ripetete questa analisi per circa tre mesi e costruite un grafico per confrontare i risultati: evidenzierete così i giorni certamente più sfruttabili.

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