Califfobook: l’Isis lancia il proprio social network

La rete internet è un canale che sfrutta lo Stato Islamico per condurre la propria guerra contro l’Occidente, attraverso la propaganda, la diffusione di notizie o fare nuove proseliti arruolati grazie anche ai social network.

califfobook

I nuovi canali di comunicazione si sono rivelati un terreno nel quale vi è in corso una vera e propria guerra virtuale che vede anche attivi gli attivisti di Anonymous dopo la strage al settimanale satirico di Charlie Hebdo a Parigi. Ma non solo. Gli stessi servizi segreti dei paesi cha fanno parte della coalizione internazionale stanno lavorando per individuare le identità e gli account dei miliziani jihadisti sui social come Facebook e Twitter. Dopo l’oscuramento di migliaia di profili di utenti ritenuti vicini all’Isis e le successive minacce dei jihadisti nei confronti dei due colossal, il Califfato ha deciso di aprire una sua propria piattaforma, sulla falsariga di Facebook, già denominata “Khelafabook” (Il CallifoBook) e registrata con il nome di 5elafabook.com che ha anche un account su Twitter.

Il sito è stato lanciato in 7 lingue, tra cui,  Inglese, Tedesco, Spagnolo, Indonesiano, l’idioma indonesiano di Giava, Turco, Portoghese e stranamente non è menzionato l’arabo.

Agli utenti viene chiesto di conservare i propri dati, di non condividere le proprio informazioni ai compagni e non pubblicare foto.  Lo scopo indicato sul sito è quello di essere indipendenti e simpatizzanti dello Stato Islamico: “Non siamo assettati di sangue, ma vogliamo diffondere la parola di Dio”, viene scritto in home del nuovo social.

La piattaforma è ospitata dal server della compagnia americana GoDaddy.

Intanto il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon chiede l’intervento della comunità internazionale per fermare la distruzione del patrimonio storico architettonico dei siti Unesco in Iraq.

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