Milano, decesso bambina 9 mesi: soccorsi chiamati con ore di ritardo

Ci sono dei nuovi risvolti sul decesso della bambina di 9 mesi, morta nel suo appartamento a Milano, nella notte tra giovedì 26 e venerdì 27 febbraio, per cui i genitori della bambina risultano indagati con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati, in quanto la bambina presentava piaghe da decubito e sarebbe stata malnutrita.

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In base ad un primo esame visivo effettuato dal medico legale sul corpo della bambina vi sarebbero dei segni che confermerebbero che la chiamata al 118 da parte dei genitori sia avvenuta a due o tre ore dopo il decesso. Elemento che era emerso fin dall’inizio e ora confermato.

Il pubblico ministero Cristian Barilli, titolare dell’inchiesta, ha pertanto rinviato l’autopsia per accertare le cause del decesso e ha inoltre chiesto di poter eseguire ulteriori accertamenti e in particolare una tac, per valutare la presenza o meno di traumatismi interni.

Secondo quanto trapela sulla vicenda, le prime analisi avrebbero individuato alcuni elementi che potrebbero essere collegabili alla sindrome del bambino scosso (SBS), ovvero uno scuotimento violento che viene attuato quando non si riesce a calmare il pianto del neonato e che può causare danni neurologici che variano dal coma fino alla morte. Questo tipo di sindrome si rivela tramite ematomi subdurali o emorragie subaracnoidee, encefalomalacia ed edema cerebrale, emorragie retiniche e fratture scheletriche.

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