Ecco come le donne di tutto il mondo celebrano la loro festa
Qualcuna avrà già ricevuto una mimosa, altre, saranno in attesa quantomeno degli auguri e c’è chi invece ignorerà totalmente l’evento. La Festa delle donne è così, una ricorrenza da sempre al centro di controversie, facile a perdersi tra il menefreghismo e la retorica.
Tra fiorellini gialli a non finire e moralisti dal commento facile c’è però ancora chi tenta di guardare alla ricorrenza in modo costruttivo. Sarà infatti vero che, come molte altre feste, anche quella dedicata alle donne si è “mercificata” ma è altrettanto vero che ciò non dovrebbe impedirci di coglierne e celebrarne il significato più profondo, quello che esalta la forza del gentil sesso spesso schiacciato da chi ancora lo crede fragile e indifeso.
Vediamo allora qualche esempio di chi nel mondo ancora da valore alla vera Festa delle donne.
La Festa delle Donne nel mondo
New York
Cindy McCain, Trudy Styler, Ban Soon Taek, Kim Cattrall, Naomi Campbell e Uma Pemmaraju hanno marciato insieme ai manifestanti di March in march, dalla sede delle Nazioni unite all’Hammarskjold Park per far sentire la voce delle donne ancora oggi vittime di violenze dei più svariati generi.
India
Nel villaggio di Nagrota Bagwan, nello Stato di Himachal Pradesh, il lavoro per le donne non si ferma neanche oggi: il trasporto dei mattoni va avanti, viaggiando proprio sulle teste delle donne.
Seoul
In Corea del Sud coloratissime donne marciano per i diritti a loro dovuti.
Manila
Diecimila donne celebrano la loro giornata componendo un gigantesco simbolo femminile.
Santiago
Le donne del Cile marciano in topless per ricordare i loro diritti quotidianamente calpestati
Dhaka
In Bangladesh le donne manifestano contro gli attacchi con l’acido che hanno provocato dal febbraio 1999 al febbraio 2014 un totale di 3.512 vittime
Israele
Candele accese e preghiere intorno al luogo in cui Cristo fu crocifisso.
In fondo noi donne siamo questo: fede, forza, coraggio, intraprendenza… mille sfaccettature di un mondo rosa, almeno per un giorno.
Fonte: www.lettera43.it