LAVORO: l’apprendistato si rinnova

APPROVATA IN VIA DEFINITIVA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI LA RIFORMA DELL’APPRENDISTATO – Soddisfazione da parte di tutti gli attori sociali coinvolti, il ministro del Walfare Maurizio Sacconi da un lato e i sindacati dall’altro. Come scritto in una nota del ministero del Lavoro, “l’apprendistato si appresta a diventare il canale tipico di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, attraverso un contratto di qualità che coniuga formazione e continuità occupazionale”.

Il nuovo apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato, che si applica e viene disciplinato uniformemente su tutto il territorio nazionale e che prevede agevolazioni e sgravi fiscali per le aziende che assumeranno apprendisti. Ovviamente sono previste anche sanzioni per chi non rispetterà il contratto e per quelle imprese che non adempiranno agli obblighi formativi.

Il testo normativo prevede quattro tipi di praticantato.
– per gli under 25 la possibilità di ottenere un titolo di studio, qualifica o diploma professionale, nell’ambiente di lavoro;
– per i giovani tra i 18 e i 29 anni è previsto l’apprendistato di mestiere, un contratto triennale per imparare una professione direttamente nell’ambiente di lavoro;
– l’apprendistato di alta formazione e ricerca per conseguire titoli specialistici, universitari e post laurea, e per la formazione nel settore privato di giovani ricercatori;
– l’apprendistato per riqualificare lavoratori in mobilità, emarginati dal processo produttivo.

Per la prima volta, l’apprendistato potrebbe essere applicato anche nel settore pubblico e per la pratica professionale di figure come avvocati o commercialisti.

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