Nat King Cole: moriva 46 anni fa una star del jazz

Il cantante americano ci ha lasciato canzoni indimenticabili


Un’eleganza nella voce incomparabile, un sound malinconico che solo il jazz sa esprimere. Nat King Cole moriva il 15 febbraio del 1965, dopo una vita trascorsa tra pianoforte e successi discografici. Era considerato uno dei pianisti eccellenti del suo tempo.

Cole non raggiunse il grande successo fino a quando non incise Sweet Lorraine, nel 1940. Benché cantasse ballate con il suo trio, era piuttosto insicuro riguardo alla sua voce e pur andando fiero della sua buona dizione, non si considerò mai un grande cantante. Il suo stile suadente ed il timbro caldo tuttavia, ben contrastavano l’approccio aggressivo di molti cantanti jazz.

Cole raggiunse il grande pubblico con la canzone Mona Lisa, del 1950, che giunse in vetta alle classifiche. Con questo brano iniziò una nuova fase nella sua carriera, finora dedicata alle ballate pop, benché mai troppo lontana dalle sue radici nel jazz. Nel 1956 pubblicò un disco completamente jazz, After Midnight.

Nat King Cole combatté il razzismo durante tutta la sua vita, rifiutandosi di esibirsi nei locali dove venivano applicate le norme della segregazione razziale. Nel 1956 fu attaccato sul palco a Birmingham (Alabama) da membri del White Citizens’ Council che sembrava volessero rapirlo. Nonostante le ferite riportate, Cole terminò lo spettacolo e giurò di non tornare mai più ad esibirsi nel sud degli Stati Uniti, promessa che mantenne.

Vi proponiamo l’ascolto di “Autumn Leaves”.

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