La famiglia reale ha finalmente reso noto il nome della secondogenita di Kate Middleton e il principe William nata lo scorso 2 maggio al Lindo Wing del Saint’s Mary Hospital di Londra.
Infatti per oggi era atteso l’incontro con la regina Elisabetta che doveva essere la prima a saperlo, anche se l’etichetta non lo impone. Secondo quanto riferiscono i media inglesi, Kate e William avevano già deciso il nome della Royal Baby che è stata chiamata Charlotte Elizabeth Diana in onore di nonno Carlo, papà di William e Harry, ma anche il secondo nome di zia Pippa Middleton, sorella di Kate, della Regina e della madre defunta di William e Harry.
I bookmaker ancora oggi continuavano a dare per favorito Alice, seguito da Victoria o Elizabeth, nomi delle regine inglesi ma anche Oliva. La coppia reale ha lasciato Londra per trasferirsi ad Anmer Hall, la casa di Norfolk, dove ha incontrato la bisnonna Elisabetta.
Il mistero del parto di Kate
Sullo sfondo della nascita della principessa, restano molti interrogativi sul parto di Kate che ha lasciato l’ospedale solo 6 ore dopo il parto. Infatti per molti Kate avrebbe lasciato l’ospedale troppo presto e alcuni complottisti hanno evidenziato che Kate era troppo in forma smagliante a distanza da poche ore dal travaglio. Tuttavia, dai media locali, in accordo con la Duchessa di Cambridge, viene svelato il segreto di Kate, la quale avrebbe avuto a disposizioni un team che l’avrebbe curata nel minimo dettaglio prima dell’uscita in pubblica e di mostrarsi al plotone dei paparazzi. Secondo quanto riferiscono alcuni quotidiani, la Duchessa avrebbe impiegato dei prodotti di Bobbi Brown, dal contorno occhi alla polvere illuminante, la Brightining Finishing Powder, usata da molte star che è leggermente iridescente e conferisce un incarnato di perla. Ma un quotidiano russo di linea complottista ha ribadito che è impossibile che Kate fosse così in forma dopo il parto, così come la bambina che sembra essere nata qualche giorno prima.
Il parto di Kate per alcuni sarebbe stata una messa in scena. E noi ci chiediamo in quest’ottica perché la coppia avrebbe dovuto “inscenarlo”?