CINEMA: Conversazione con Atom Egoyan, regista di “Devil’s knot – Fino a prova contraria”

devil-s-knot---fino-a-prova-contraria_cover“Quando mi è stato presentato il copione, sono rimasto colpito subito da questa straordinaria storia, che sembrava aprire così tante strade alla creatività, e quanto più scavavo a fondo, più essa diventava intricata, intensa e irrisolta”, disse Egoyan.

 Nella fase iniziale del progetto, capitò un evento incredibile, che cambiò interamente direzione alla preparazione di Egoyan: “Dopo circa due mesi in cui stavo lavorando per la realizzazione del film, improvvisamente i Tre di West Memphis furono rilasciati di prigione. Tutto ciò mi fornì una chiave di lettura diversa, fino a quel punto avrei voluto concentrare la storia sul supporto del rilascio dei tre ragazzi, che nonostante le strane circostanze, erano finalmente liberi, e questo ci ha permesso di raggiungere un altro livello artistico. Ciò che mi ha attratto dall’inizio è stata l’opinione di una comunità sconvolta da questo crimine inimmaginabile e orribile, e la necessità di trovare una risposta a tutti i costi, rischiando di cadere in giudizi troppo affrettati.”

“Sono sempre stato interessato alle opinioni riguardanti la maniera in cui costruiamo la nostra idea su ciò che è attendibile, in cui stabiliamo il senso della realtà, in cui si forma la verità. In molti dei miei film ho cercato di esplorare questi interrogativi, e DEVIL’S KNOT – FINO A PROVA CONTRARIA è un’analisi di una storia che è entrata a far parte della mitologia americana. Ciò che è accaduto ai Tre di West Memphis nel 1993 è stato ampiamente documentato, non solo dalle testate giornalistiche, ma anche da almeno quattro documentari, per cui il fatto ha subito una diffusione di notizie alla portata di tutti. Ho sentito che quello fosse il momento di reinterpretare i fatti in chiave drammatica e di mostrarli in una maniera tale che gli spettatori potessero partecipare al viaggio straordinario che DEVIL’S KNOT – FINO A PROVA CONTRARIA rappresenta.”

 “In sostanza, un ‘nodo del diavolo’ è una sorta di nodo che tecnicamente non può essere sciolto, ma diventa una metafora del fatto che, nonostante siamo a conoscenza delle circostanze dei fatti, non sappiamo ciò che accadde nel bosco quella notte del 1993. È una questione di congetture, basate su teorie in cui la gente ha bisogno di credere in quel momento. Il fatto che non ci siano prove evidenti nel processo, oltretutto guidato da un giudice che ha intenzioni losche, risulta molto interessante ai miei occhi. La storia è stata manipolata per basare la realtà su ciò che la comunità voleva credere, che è decisamente preoccupante secondo il mio punto di vista. Ciò ha reso la materia pronta per un’esplorazione drammatica.”

Nella fase di preparazione di DEVIL’S KNOT – FINO A PROVA CONTRARIA , Egoyan e lo scenografo, Phillip Barker, visitarono West Memphis, luogo della scena del crimine, e Jonesboro, la cittadina in cui si tenne il processo. “Andare a West Memphis è stato molto importante per noi, dovevamo vedere con i nostri occhi il luogo dove tutto era capitato e che aspetto realmente avesse,” disse Egoyan. “È stata un’esperienza inquietante perchè quel posto era indescrivibile. Non c’era nulla che gli desse un aspetto particolare, ed è forse questo che lo rendeva così spaventoso.”

“Ovviamente, tutti i luoghi in cui la storia si era realmente svolta erano cambiati in maniera significativa. La foresta era stata disboscata; molti edifici erano stati trasformati; quindi abbiamo pensato che, invece di ricreare ciò che avevamo trovato, fosse stato meglio reinterpretare quei luoghi in chiave drammatica. Al posto del palazzo di giustizia mattonato, abbiamo optato per un’incantevole aula di giustizia, amplificando il processo. Ecco ciò che è in grado di fare il dramma: amplifica. E noi lo facciamo dai tempi degli antichi Greci. Noi sentivamo che l’approccio giusto fosse nel far riferimento ad immagini iconografiche. L’aula di giustizia era diversa, i quartieri hanno una struttura simile tra loro; ma quello che ho amato dello girare in Georgia, è stato il panorama verde, che richiama uno dei temi visivi nel film, la foresta (il conflitto tra le leggi della natura e il mondo naturale), e ciò che è imposto dall’uomo.”

“Abbiamo incontrato, inoltre, il Capo della Polizia di West Memphis, che era un giovane Ufficiale all’inizio del processo,” ricorda Egoyan. “È stato molto interessante ascoltare il suo punto di vista sui fatti e abbiamo capito che, in qualche modo, le persone, nei documentari, possono risultare più caricaturali di come appaiono nel nostro dramma. Eravamo avvantaggiati dal tempo, avevamo la possibilità di ricreare una raffinatezza e una libertà maggiore rispetto a quelle che avrebbero mai potuto avere i personaggi in quel momento di frenesia e di pazzia. Inoltre, i documentaristi stavano seguendo dei parametri specifici. Credo che uno dei ruoli del dramma sia di affrontare le ambiguità, il mondo in cui le cose non sono affatto chiare. È proprio questo mondo ad affascinarmi.”

“Penso che il pubblico si sentirà turbato. È veramente preoccupante che la storia sia irrisolta e che i nostri personaggi debbano vivere con il trauma di questo disastroso ed orribile episodio. A differenza da quel mondo in cui le persone si affrettano in conclusioni assurde, troviamo due personaggi – Pam Hobbs e Ron Lax – che sono molto distanti. Pam ha un forte senso intuitivo: è una donna profondamente religiosa e crede nel perdono, ma non conoscendo il colpevole degli omicidi, non riesce a perdonare nessuno. Mentre tutti si precipitano a giudicare, lei si contraddistingue in maniera eroica dicendo: ‘Questo non è giusto.’ Credo, invece, che Ron sia certamente il personaggio che, inizialmente, si fa coinvolgere dal caso perché è contro la pena capitale. All’improvviso capirà che ha a che fare con qualcosa di più grande, ovvero con l’innocenza dei tre ragazzi.”

Per i due attori, Reese e Colin, Egoyan nutre una grande stima. “Ho lavorato in passato con Colin Firth e lo adoro. Credo che sia un attore meraviglioso, capace di interpretare una varietà di ruoli grazie alla sua empatia. Nel film DEVIL’S KNOT – FINO A PROVA CONTRARIA egli interpreta un investigatore privato di successo, che decide di occuparsi del caso senza ricevere alcun compenso, sapendo che i giovani avrebbero potuto ricevere la condanna a morte. Lavorando, incontra Damien, e capisce che c’è qualcosa in più in lui, che è soltanto un adolescente emarginato ed umiliato per la sua diversità. Ciò lo sconvolge profondamente e fa di tutto per fornire agli avvocati difensori, totalmente inconcludenti, argomenti a favore del caso. Ron prova a fornire le informazioni agli avvocati alle prime armi, ma il volume di materiale è tale da travolgerli. La vera tragedia di Ron Lax è che, nonostante rappresenti una figura brillante e coinvolta, non ha, in definitiva, la rilevanza per incidere sul verdetto finale. È un personaggio molto interessante, in qualche modo Kafkiano e, nonostante la valanga di documenti che ha raccolto, la storia resta irrisolta. Volevo creare, dice il regista, un film in cui tra prove, immagini, varie teorie e opinioni, questi due personaggi, Pam e Ron, emergessero come eroi, che resistono alla seducente corsa popolare verso il pregiudizio.”

Riguardo Reese Witherspoon, Egoyan dice: “Ho osservato alcune scene durante le riprese e sono entusiasta del suo ruolo perché è totalmente diverso da quello che ha interpretato finora. È una donna incredibilmente intelligente e sensibile, che ha capito in pieno il personaggio di Pam Hobbs. Non potrei immaginare persona diversa in questo ruolo. Nessuno avrebbe potuto interpretarlo. Sono stato davvero fortunato a lavorare con attori di questo calibro. Tutti i membri del cast sono stati formidabili: dai veterani con cui ho lavorato in passato, a quelli con cui ho lavorato per la prima volta, alla generazione di attori che non avevano mai recitato prima. È stata una bella fusione, e credo che i giorni delle riprese nel tribunale, con attori di livello all’opera, sia stata un’esperienza per ognuno di noi. È stato meraviglioso passare del tempo con queste persone e vederle apprezzare il reciproco lavoro e divertirsi insieme.”

Allo stesso modo Egoyan spera che il suo pubblico affronti la storia dei Tre di West Memphis con una nuova empatia. “Credo che chiunque sia stato emarginato in qualsiasi punto della sua vita, specialmente durante l’adolescenza, si identificherebbe con quei ragazzi.”

Il progetto presenta, inoltre, un grande cambiamento per Egoyan, che ha sempre creato dal nulla l’oggetto dei suoi lavori di scrittore, produttore e regista(Chloeè una rara eccezione degna di nota). Ha accolto l’opportunità di immergersi nel copione di Boardman e di Derrickson. “Il copione di DEVIL’S KNOT – FINO A PROVA CONTRARIA era estremamente prolisso. Quando descrivo i miei personaggi tendo ad essere più obliquo e a dare più spazio all’immaginazione. È stato un copione unico in cui immergermi, e la grande quantità di dialoghi ha lasciato spazio all’interpretazione, ed è ciò che mi ha attirato all’inizio. Non è come questi momenti operano da una scena all’altra a creare un mondo inquietante ed inconcludente, ma la sua forma globale. Lo spettatore deve partecipare con una maggiore consapevolezza, considerando l’argomento trattato dal film, in cui vengono analizzati i preconcetti del dramma convenzionale. DEVIL’S KNOT – FINO A PROVA CONTRARIA non vi darà nulla di tutto ciò.” conclude Egoyan.

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