È stata realizzata nella regione di Pernambuco e ha scatenato violentissimi attacchi mediatici nei confronti dell’artista che ha ideato l’opera: Juliana Notari.
Si intitola Diva ed è il risultato di un faticosissimo lavoro di scultura della terra, che è stata lavorata da oltre 20 uomini per ben 11 mesi.
L’opera si estende per una lunghezza di 33 metri, per una profondità di 6 ed è ricoperta di cemento armato, grazie al quale si impedisce che il terreno circostante distrugga la scultura semplicemente “franando” al suo interno a causa della forza di gravità.
Per renderlo lucente e perfettamente liscio, il cemento armato è stato ricoperto di resina, successivamente dipinta di rosso scarlatto.
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L’obiettivo dell’opera è celebrare la potenza e la sacralità che sono proprie della femminilità e della terra, entrambe dotate dello straordinario potere di dare la vita.
Il soggetto e la grandiosità dell’opera hanno scatenato moltissime polemiche sui social e l’artista che ha diretto i lavori della sua realizzazione è stata presa di mira nientemeno che dalla più alta carica politica del Brasile.
La scultura a forma di vagina realizzata in Brasile è un manifesto politico
“Più di venti uomini hanno lavorato con uno sforzo erculeo sotto al sole a picco, in mezzo a un sacco di musica e risate” ha scritto sui suoi social Juliana Notari, artista brasiliana attiva nella regione di Pernambuco, dove la sua opera Diva è stata ospitata nei terreni appartenenti a un ex zuccherificio.
Diva è una land art (cioè un’opera d’arte realizzata sulla terra e con la terra) che vuole denunciare la società occidentale come ancora antropocentrica e maschilista, in cui cioè l’uomo ricopre tutte le più importanti posizioni di potere e gode di privilegi sociali ed economici ai quali la donna non riesce ad accedere.
Naturalmente Diva è anche un’opera d’arte che denuncia la violenza sulle donne che, in Brasile, è ancora una piaga sociale.
Sui social di Juliana Notaro sono arrivati numerosissimi commenti che hanno gridato allo scandalo e che hanno ampiamente criticato l’opera, arrivando ad affermare che una tale esposizione dell’organo sessuale femminile non è arte.
In realtà non è la prima volta che in Brasile un’opera ricorda un organo sessuale: anni fa la Torre di Cristallo realizzata da Francisco Brennard (sempre a Pernambuco) venne criticata perché venne realizzata in modo da avere una forma vagamente fallica.
All’epoca, però, l’odio contro l’artista non fu così grave e violento come quello che in questi giorni è stato rivolto contro Juliana Notari.
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Il Presidente Jair Bolsonaro si è precipitato a commentare in maniera molto negativa l’opera di Juliana Notari, accusata di “diffondere valori comunisti con i soldi dello stato” all’interno del Brasile.
Javir Bolsonaro è un politico della destra cattolica e che nel 2018 vinse le elezioni presidenziali. Dopo aver sminuito la pericolosità del Coronavirus e aver rimandato più e più volte le misure di distanziamento sociale in Brasile durante la pandemia, è risultato positivo al Covid-19, ma è rapidamente guarito.
Nel corso del suo mandato presidenziale ha spesso accusato tutti gli artisti dissidenti che si erano apertamente schierati contro di lui e contro la corrente politica di cui è leader, quindi in molti si aspettavano critiche e attacchi da parte di Bolsonaro, critiche che sono puntualmente arrivate.