Bambini e disegno: Cosa vogliono dirci i bambini quando disegnano?

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Cosa ci dicono i disegni dei bambini? Pixabay

Cosa vogliono dirci i bambini quando disegnano? L’importanza del disegno per esprimere emozioni positive e negative. Che colore scelgo? Perché i bimbi scelgono  determinati colori per disegnare?

La creatività è qualcosa innata nei piccoli, con il passare del tempo questo meraviglioso pensiero creativo va scemando (purtroppo) e la causa è da attribuire alla vita, ai mille impegni che questa ci pone davanti. Non abbiamo più il tempo e spesso, non sappiamo più come si fa, a esprimere la nostra creatività. Ma noi siamo adulti, anche se siamo stati dei bambini che amavano creare, piccoli designer del gioco, della fantasia e dei colori. La mente non aveva limiti, così come deve essere per i più piccoli e dovrebbe essere sempre, anche da grandi!

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Siamo stati tutti bambini, però da adulti a volte ci dimentichiamo che cosa voleva dire esserlo. La creatività dei bambini è un tema importante, perché è dai primi anni della nostra vita che iniziamo a sviluppare il nostro pensiero creativo. Ma come tutti i temi delicati, si presta a essere frainteso. Invece, per i più piccoli è totalmente diverso. Basta dare un foglio bianco e qualche matita colorata a un bambino e subito lo vedrai mettersi all’opera: disegnare, per i piccoli, è un’attività spontanea, un modo per esprimere i propri sentimenti e manifestare la propria personalità. Ecco perché è importante sapere interpretare le sue “opere”. Ma come? Cerchiamo di capirlo insieme, codificando alcuni elementi presenti nei disegni dei nostri piccoli. I simboli da decifrare sono diversi e diversi in base all’età evolutiva del bimbo. Quindi, a 2 anni, un bambino farà degli scarabocchi mentre, a 5 il disegno risulterà più delineato, ma cosa si nasconde al suo interno, le emozioni che il bimbo esprime, sono a volte, veri e propri rebus per un genitore non attento. Per conoscere e capire davvero cosa passi per la testa a vostro figlio, che emozioni e stati d’animo sta vivendo, basta conoscere le chiavi interpretative adeguate. Scopriamole insieme.

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Il disegno del bambino e gli elementi da valutare

Cosa ci vogliono dire i bambini quando disegnano? (Fonte: Getty Images)

I simboli e i loro significati intrinsechi presenti nel disegno del bambino non vanno presi alla lettera, ma inseriti in un’osservazione più ampia che tenga conto anche dell’età e della maturità del bambino. Ecco perché di seguito abbiamo messo qualche strumento per interpretare il disegno del bambino in base agli elementi utilizzati e ai colori.

Orientativamente, un bambino attraversa tre fasi:

  1. motoria (fino a 2 anni e mezzo circa): lo scarabocchio permette di scaricare energia con gesti sempre più consapevoli e controllati;
  2. rappresentativa (fini a 4 anni circa): lo scarabocchio si evolve in un disegno più intenzionale, ma rappresenta ancora la realtà così come percepita dal bambino;
  3. figurativa (fino a 11 anni circa): si passa dal realismo intellettuale (il bambino disegna la realtà così come la conosce e riesce a riprodurla) al realismo fotografico (il bambino inizia a riferirsi alla realtà come realmente è).

Dunque in base alla loro età evolutiva, il disegno che un bimbo andrà a comporre sarà diverso, ovviamente. Gli elementi dove un genitore dovrà attingere per una valutazione generale partiranno dal foglio e da cosa rappresenta per il piccolo, sino ai colori usati da essi per disegnare. Partiamo, quindi dal foglio:

Il Foglio: per tutti i bambini esso rappresenta la parte esplorativa, l’ambiente misterioso da esplorare. Ma come viene usato il foglio dal bimbo?

  • Interamente occupato dal disegno: in questo caso il bambino è socievole ed estroverso, ha fiducia in stesso, verso gli altri e verso situazioni sconosciute;
  • il disegno travalica il foglio: il bambino vuole essere al centro dell’attenzione ed è poco riflessivo;
  • poco occupato dal disegno: il bambino è insicuro e introverso;
  • il disegno è nella parte superiore: il bambino tende a rifugiarsi nella fantasia per sfuggire alla realtà;
  • il disegno è nella parte inferiore: il bambino ha fin troppo i piedi per terra e potenzialità inespresse;
  • il disegno è nella parte sinistra del foglio: il bambino ha paura del futuro e del mondo fuori casa;
  • il disegno è nella parte destra del foglio: il bambino ha fiducia nel futuro e negli altri.

Una volta stabilito come il bambino usa il foglio per il suo disegno, dobbiamo occuparci anche di come disegna, cioè il tratto che usa nel disegnare. Esso varia da bimbo a bimbo, quindi se vostro figlio ha un tratto regolare e sicuro con prevalenza di linee curve, vorrà dire che ha buone capacità di adattamento, fiducia verso gli altri, espansività, socievolezza, libertà di esplorare, determinazione. Nel caso contrario, quindi se presenta un tratto irregolare e incerto con prevalenza di tratti spigolosi e cancellature vorrà significare che il bimbo rivela introversione, paura di rimproveri e di sbagliare,  nonché aggressività e ansia.

Al tratto c’è, poi, da aggiungere la pressione che il bimbo esercita sul foglio con la matita o i colori. Questa può essere di due modi:

  • Sicura e forte:indice di un bimbo irruento, entusiastico e grintoso;
  • Debole e leggero: indica sensibilità e timidezza nel bimbo.

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Dunque, un tratto marcato comunica una forte carica vitale, dimostra energia, temperamento. Il tratto leggero, invece, esprime in genere una personalità molto sensibile e timida.

I colori: quale scelgo per il mio disegno?

i colori dei bambini nei disegni (Istock Photos)

Tutti i bambini tendono ad avere una preferenza per determinati colori: a partire dai 3-4 anni (prima la scelta è casuale) il prevalere di una tinta rispetto a un’altra è sempre un messaggio importante:

  • Rosso: Il bambino ha una personalità energica, un carattere allegro e un bisogno di sentirsi al centro dell’attenzione.
  • Giallo: È un tipico “cuor contento”, che d’istinto si avvicina agli altri ed è curioso.
  • Arancione:preferito da bambini estroversi, istintivi e curiosi. Indica un progressivo aumento d’energia e calore che il bambino tira fuori attraverso l’uso che ne fa e la sua presenza dell’arancione nei disegni dei bambini esprime quasi sempre una buona capacità di vivere le proprie scelte.
  • Verde: Il bambino che sceglie questo colore è, in genere, serio e introverso; se compare in modo quasi esclusivo, segnala un momento di tensione. Ma non sempre, il verde è anche un punto di equilibrio, può indicare sia tranquillità che ribellione.
  • Viola: Può indicare che il bambino è troppo sollecitato dagli adulti a dare il meglio di sé.
  • Blu:preferito da bambini timidi, razionali e introversi. Il blu rappresenta l’intensità dell’espressione. Possono essere carichi sia un sentimento che un cibo o uno scritto. Ma può essere carica anche l’intenzione di esprimersi. L’intensità rappresentata dal blu è quella di esprimere le proprie capacità.
  • Azzurro:rappresenta una specie di fonte da cui si potranno attingere gli elementi occorrenti ad una vera e propria espressione. Non si sa ancora quali elementi si prenderanno da quella fonte per la propria espressione; si ha soltanto la certezza che i materiali sono molti, ma ancora inutilizzati. Questa fonte è costituita da un tipo di sensibilità che consente di percepire la realtà esterna oltre i limiti dei cinque sensi e di proiettare la propria realtà interiore.
  • Rosa: è il desiderio di perfezione insito in ogni essere umano e maggiormente in un bambino che vive in misura minore i limiti imposti dai condizionamenti.
  • Marrone: esprime il desiderio di vivere in modo gioioso un’esperienza che si sta facendo o si vorrebbe fare. L’integrazione del marrone con gli altri colori esprime più direttamente questo modo di affrontare la vita.
  • Bianco: compare nei disegni come parte non disegnata. In questo caso il suo significato non è valido come simbolo del colore bianco, ma come separazione tra le diverse forme e colori.
  • Grigio:rappresenta uno stato di tensione. Non nel senso di una tensione conflittuale, che tende a creare angoscia o ansia.
  • Nero: Probabilmente tuo figlio non si sente assecondato nelle sue esigenze e sta vivendo un momento di rabbia, frustrazione o disagio.Questo colore è il simbolo dell’inattività e rappresenta lo stato di sonno di una o più dinamiche interiori, che il bambino vive in quel momento. Il nero infatti, non è un colore, è il buio, assenza di luce e di colore e può indicare repressione di una situazione interiore, dovuta a comportamenti e norme imposte dall’esterno.

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Interpretare il disegno del bambino: le figure

Cosa vogliono dirci i bambini quando disegnano? (Istock Photos)

A questo punto abbiamo già una panoramica abbastanza esaustiva che ci ha spiegato perché i bimbi scelgono determinati colori in base alla propria personalità, così come sappiamo (grosso modo) come interpretare il tratto della matita sul foglio e lo spazio usato da nostro figlio su di esso. Elementi base importanti per una prima valutazione. Ora, dedichiamoci anima e corpo a interpretare il disegno nella totalità. Le figure che vostro figlio disegnerà sul foglio, come le disegnerà, ci suggeriscono lo stato d’animo e i pensieri del piccolo. Iniziamo dalla figura più classica: il sole!

Il Sole: rappresenta la figura paterna

  • nascosto: segno di disaccordi col padre;
  • senza raggi: indica un padre freddo o assente.

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La Figura umana rivela come il bambino percepisce se stesso. Osserviamo:

  • la grandezza: una figura troppo piccola denota timidezza e scarsa fiducia in sé;
  • la testa: se molto grande indica egocentrismo o esuberanza; se molto piccola la difficoltà di relazionarsi agli altri;
  • gli occhi: se molto grandi dimostrano curiosità; se molto piccoli introversione e diffidenza;
  • il naso: è legato alla sessualità;
  • barba, baffi e capelli: denotano forza o bisogno di affascinare;
  • i denti: se presenti, indicano rabbia o aggressività;
  • le orecchie: se grandi denotano curiosità;
  • il cappello: se presente, esprime la sensazione di sentirsi sotto osservazione;
  • il collo: se molto lungo riflette il bisogno di rifugiarsi nei sogni o mettersi in mostra, se molto piccolo indica ansia;
  • le braccia: se aperte, esprimono apertura verso gli altri;
  • le mani: pugni chiusi o mani ad artiglio denotano aggressività;
  • le gambe: se molto lunghe indicano il desiderio di crescere; se molto corte il bisogno di protezione;
  • i piedi: rappresentano la stabilità, perciò, se mancano o sono molto piccoli, indicano timore verso l’ambiente e fragilità;
  • assenza di tratti nel volto: simboleggia una negazione della realtà;
  • la presenza di bottoni sui vestiti: esprime la paura dell’abbandono.

La Famiglia

  • il personaggio disegnato per primo: è colui che il bambino ammira di più;
  • un personaggio assente o cancellato: esprime un rifiuto (anche come reazione ad un sentimento di gelosia) e una situazione di sofferenza;
  • un familiare molto più piccolo degli altri: potrebbe essere visto come un rivale;
  • un familiare molto più grande degli altri: potrebbe essere visto come una figura dominante, che lo inibisce;
  • un familiare in disparte: indica difficoltà di stabilire un legame forte. Se è il bambino stesso a disegnarsi in disparte ciò può indicare la paura di essere cattivo;
  • tutti i familiari separati tra loro: paura del contatto fisico;
  • rifiuto di disegnare la famiglia: segnala un disagio o una sofferenza.

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La Casa: importante perché rappresenta come il bambino vive, i suoi rapporti in famiglia e con l’esterno. Quindi osserviamo:

  • Le dimensioni: se è grande dimostra ospitalità, perciò estroversione; se è piccola timidezza e bisogno di conferme;
  • Le porte e le finestre: se sbarrate esprimono chiusura, pensati influenze da parte dei familiari o la paura della morte; se aperte denotano apertura e curiosità.

L’Albero: rappresenta l’Io più profondo. Dunque vediamo

  • Le radici: simboleggiano l’attaccamento alla famiglia, perciò, la loro mancanza indica un bisogno di affetto e rassicurazione;
  • il tronco: se grande esprime ambizione e narcisismo, se proporzionato delinea un carattere indipendente, se esile indica chiusura; un buco sul tronco potrebbe esprimere la paura del buio;
  • le fronde: se predominanti rispetto al tronco indicano un bambino fantasioso o pigro; se molto piccole indicano egocentrismo;
  • la frutta: se attaccata ai rami indica estroversione, se sospesa indica sfiducia in sé e malinconia.

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Disegno dei bambini per età evolutiva: dai 16 mesi a 4 anni

Disegno dei bambini in età evolutiva (Istock Photos)

Come abbiamo precedentemente già accennato, i disegni dei bambini sono diversi a seconda dell’età in cui vengono fatti. Dunque un bimbo piccolo di 16 mesi esprimerà con semplici scarabocchi il suo foglio a differenza di un bambino di 4 anni, dove la manualità risulterà più chiara. Vediamo, quindi, le differenze dal primo anno e mezzo del bimbo sino ai suoi 4 anni.

  • Dai 16 mesi in poi: Il bambino riesce a impugnare una matita e a tracciare un segno in modo inconsapevole.
  • 2 anni: Il bambino inizia a indirizzare la mano dove vuole e a tracciare i primi segni con uno o più colori. Tipico di quest’età è lo scarabocchio circolare, che esprime espansione. Se il tuo bambino disegna figure tonde, probabilmente ha una natura socievole e allegra; l’angolo, invece, è una forma che esprime tensione, irrequietezza, sensibilità.
  • Dopo i 2 anni: Lo scarabocchio inizia a diventare un disegno. E, in genere, la prima figura rappresentata è quella umana: significa che il bambino inizia a percepire se stesso nel mondo. All’inizio è solo un accenno, di solito un cerchio, proprio perché in questa fase la percezione che ha di sé è di essere prevalentemente una “testa”, alla quale vengono aggiunti gli occhi. È quindi del tutto normale che la persona raffigurata non abbia corpo, braccia e gambe.
  • 3-4 anni: Cominciano a comparire gli arti, linee tutte uguali, direttamente attaccate alla testa (il tronco, invece, viene disegnato di norma dopo i 4 anni).

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