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Lo hanno cercato ovunque, ma lui si nascondeva nella sua città, Napoli. Dopo 15 anni di latitanza Marco di Lauro è stato arrestato
La polizia aveva allargato i suoi rami in Sud America, in Europa e in Asia, ed invece lui da Napoli non si era mai mosso. Marco di Lauro ha chiuso i suoi 15 anni di latitanza in un appartamento di via Emilio Scaglione 424 a Chiaiano, a pochi chilometri di distanza dalla sua base Secondigliano.
Da tempo nell’elenco dei ricercati più ambiti dal ministero dell’Interno, addirittura appena dietro al boss Matteo Messina Denaro, l’uomo è stato catturato da oltre 150 membri delle forze dell’ordine che hanno assediato l’edificio in cui si nascondeva.
“Marco Di Lauro non era armato e non ha opposto resistenza”, le parole del questore di Napoli, Antonio De Jesu.
Chi è il latitante Marco di Lauro
Oggi 38enne, il figlio del noto mafioso Paolo Di Lauro detto Ciruzzo ‘o Milionario, era giovanissimo quando il 7 dicembre 2004 si diede alla fuga nel corso della “notte delle manette”, un’operazione anti-mafia che vide 1000 membri delle forze dell’ordine fare un blitz nei quartieri Scampia e di Secondigliano con conseguenti 53 ordinanze.
Le imputazioni – Sulla testa di Di Lauro pende una condanna all’ergastolo per l’omicidio di Attilio Romanò, ucciso per errore nel gennaio del 2005 in occasione della faida di Scampia.
“La lotta alla camorra è al centro dell’azione dello Stato nella nostra città”, ha commentato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Il criminale è stato catturato nella sua abitazione dove viveva in incognito con la compagna. Al momento dell’arresto stava mangiando un piatto di pasta, mentre la donna era alle prese con le pulizia. Come confermato dal questore non ha fatto nulla per sfuggire alla cattura, ha soltanto manifestato preoccupazione per la sorte dei suoi gatti.
In casa l’uomo non nascondeva armi e il denaro trovato corrispondeva “ad una cifra giusta” per vivere normalmente.
Il latitante è stato condotto in questura su un’auto civetta della polizia, mentre un elicottero sorvegliava la zona. Al momento dell’arresto un centinaio di persone che si erano radunate sul posto hanno incitato le forze dell’ordine con un “bravi, bravi”. Qualche agente che ha partecipato all’operazione si è invece lasciato andare in abbracci manifestando soddisfazione per l’importante fermo.