Kung Fu Panda 3, cartone pro-gender: lite tra Adinolfi e Fabio Volo

“Volete capire come si fa il lavaggio del cervello gender ai bambini?”. Era così che alcuni giorni fa, durante un intervento a Radio Maria, Mario Adinolfi, giornalista fondatore del giornale La Croce e candidato alle prossime elezioni amministrative della Capitale, apriva il suo personale intervento attorno all’uscita di Kung Fu Panda 3, ultimo capitolo della fortunata serie cinematografica targata Dreamworks.

Il politico aveva così spiegato il perno attorno cui ruota, secondo lui, la trama del cartone in questione:

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Se andate a vedere Kung Fu Panda 3 vi sveleranno finalmente le origini del panda protagonista. E indovinate quali sono le origini del panda protagonista? E’ che anche il panda Po è figlio, tra virgolette evidentemente, di due papà, ha due genitori entrambi maschi. Ragazzi, ascoltatori, ascoltatrici, nonne ma capite cosa vuol dire dare a un bambino, in quel contesto, quel tipo di rappresentazione di modello familiare? Capite quale capacità di pervasività può avere quel tipo di proposta che fa la Disney, ovviamente con una capacità di spendere mezzi incalcolabile? Queste sono le ferite che vengono inferte ai nostri bambini, anche piccolissimi.

La cosa non è evidentemente piaciuta a Fabio Volo, scrittore e presentatore radiofonico che, tra l’altro, presta la voce al panda Po nella versione italiana della saga. Ecco dunque che, durante uno degli ultimi appuntamenti di Il volo del mattino, programma di Radio DeeJay da lui condotto, ha voluto chiamare proprio Adinolfi per ridiscutere l’argomento.

La lite tra Fabio Volo e Mario Adinolfi su Kung fu Panda 3

Interpellato nuovamente sul tema, Mario Adinolfi ha spiegato come le sue accuse non fossero rivolte tanto alla sceneggiatura del cartone, quanto alla campagna pubblicitaria studiata per la sua uscita. In poche parole, la Dremworks avrebbe voluto sfruttare l’attuale popolarità del tema “gender” per dare maggior risonanza e appetibilità alla pellicola.

Chi del resto non sarebbe attratto da un cartone animato che affronta il tema della genitorialità omosessuale? Tutta un’iniziativa di marketing deviante dunque, se non fosse che, con il progredire del confronto telefonico, Adinolfi corregge sempre più il tiro, arrivando a illustrare il suo personalissimo pensiero circa la paternità adottiva e quella naturale.

In un confronto sempre più serrato e dai toni decisamente accessi, in cui dall’altra parte si poneva un Fabio Volo a dir poco irritato, Adinolfi spiega che i padri adottivi sono sì eroi ma che, qualora il padre biologico tornasse nella vita del bambino, quest’ultimo riconoscerebbe solo lui come vero padre, essendo portato per natura a identificare uno e un solo vero papà nella vita.

Discussioni certo non da caffè della mattina. Riviviamole allora insieme: alla prossima pagina troverete infatti la registrazione audio dell’incontro-scontro radiofonico tra Fabio Volo e Mario Adinolfi. A voi le conclusioni.

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