Si rafforzano gli elementi a carico di Giosuè Ruotolo e Rosaria Patrone nel delitto di Pordenone, quello in cui la sera del 17 marzo del 2015 furono uccisi a colpi di pistola nel parcheggio del Palazzetto dello Sport della città i fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza. Secondo le ultime indiscrezioni Ruotolo avrebbe nutrito un sentimento morboso nei confronti dell’amico e commilitone Trifone, un misto di ammirazione, gelosia, invidia e un tentativo di emulazione. A questo si aggiungerebbero anche le dinamiche psicologiche del rapporto con la fidanzata Rosaria che a sua volta avrebbe nutrito invidie e gelosie nei confronti di Teresa e Trifone. Nel maggio del 2014, poi, era stato creato un falso profilo Facebook dal quale Teresa aveva ricevuto insulti e messaggi sgradevoli sul conto di Trifone, per screditarlo. Secondo gli inquirenti quel profilo sarebbe riconducibile a Giosuè e Rosaria, perché quest’ultima è stata intercettata dagli inquirenti mentre raccomandava alle sue amiche, chiamate a deporre sul caso, di non farne menzione. Rosaria, che a fine anno era stata indagata per favoreggiamento nei confronti del fidanzato, è ora accusata dagli inquirenti di istigazione a delinquere. Sarebbe stata lei, all’interno di un rapporto fatto di gelosie e morbosità, a spingere Giosuè ad uccidere Trifone e Teresa.