Allarme Oms: troppo pochi i bambini allattati al seno

L’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, ha lanciato l’allarme sull’allattamento dei neonati al seno.

Allattamento al seno (Thinkstock)
Allattamento al seno (Thinkstock)

I neonati che vengono allattati al seno sono troppo pochi nel mondo, afferma l’Oms. Questa situazione è causa di morte per molti di loro. I particolari da CheDonna.it.

Allattamento al seno

E’ un preoccupante segnale d’allarme quello che viene lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità: solo il 38% dei bambini di tutto il mondo viene allattato al seno dalla mamma nei primi sei mesi di vita. Una percentuale troppo esigua e per molti bimbi perfino fatale.

Circa 800mila bambini muoiono ogni anno nel mondo per colpa di un allattamento al seno insufficiente o non ottimale. Un’autentica strage. L’Oms raccomanda invece che nei primi sei mesi di vita i neonati vengano allattati al seno. Si tratta del sistema migliore per alimentare i bambini appena nati. L’allattamento al seno, infatti, dà loro nutrienti ricchi e importanti e soprattutto li protegge dalle infezioni e malattie, grazie agli anticorpi trasmessi dalla mamma. Inoltre, questo sistema di alimentazione consentirebbe perfino di prevenire l’obesità.

L’Oms ha fissato un obiettivo ambizioso per l’incremento della percentuale di bambini che dovranno essere allattati al seno nei prossimi anni. Si punta al 50% dei bambini di tutto il mondo entro il 2025. Dodici punti percentuali da raggiungere in dieci anni, un obiettivo non facile dati i numerosi problemi del mondo tra povertà e carestie causate da crisi economiche, guerre, cambiamenti climatici. Mentre il numero degli abitanti della Terra è destinato ancora a salire, si dovranno trovare i mezzi affinché tutti abbiano da mangiare a sufficienza e le mamme possano allattare i loro piccoli.

Il problema dello scarso allattamento non è però solo dei Paesi più poveri. Anche in quelli più sviluppati e con meno problemi di nutrizione, le donne che allattano sono sempre meno. Il lavoro e i ritmi stressanti di vita spesso privano le mamme occidentali del loro latte naturale e i congedi di maternità possono non essere sufficienti alle donne per allattare con serenità i loro piccoli. Per questo tra le azioni che l’agenzia delle Nazioni Unite vuole mettere in campo c’è anche la pressione sui governi dei singoli Paesi affinché portino il congedo di maternità fino a sei mesi. L’Oms ha attivato anche una campagna per sensibilizzare datori e colleghi di lavoro delle neo mamme a concedere loro maggiore flessibilità ed aiutarle ad avere i tempi e gli spazi necessari per allattare i loro bimbi. “I primi mesi dopo la nascita del bambino sono un momento speciale”, sottolinea l’Oms.

In questi giorni, dal 1° al 7 agosto è in corso la settimana dedicata all’allattamento al seno.

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