LA DONNA DEL GIORNO: Joan Crawford

JOAN CRAWFORD: INDIMENTICABILE STELLA DEL CINEMA – Care lettrici,  oggi vi parliamo di una donna straordinaria ed indimenticabile del mondo cinematografico. Era la diva del cinema hollywoodiano degli anni d’oro che possedeva un’intrigante sensualità e una coinvolgente carica drammatica. Sullo schermo ha portato principalmente personaggi di donne indipendenti e sfrontate, legate ai sani valori americani ma che non si lasciano mettere i piedi in testa.  Il suo nome è  Joan Crawford e noi oggi, nel giorno della sua nascità,  l’omaggiamo ripercorrendo, insieme a voi, le tappe più importanti della sua vita.

Lucille Fay Le Sueur, questo era il vero nome di Joan Crawford, nasce a San Antonio nel Texas il giorno 23 marzo 1904. Alta e di bell’aspetto, debutta molto giovane come ballerina, partecipa poi a Broadway nella commedia musicale “Innocent Eyes” .  In seguito alla vittoria di un concorso di danza, viene scritturata ad Hollywood, che la lancia come diva negli ultimi anni del cinema muto. Dopo qualche piccola parte in film di scarso rilievo, è con “Le nostre sorelle di danza” (Our Dancing Daughters, 1928) di Harry Beaumont, che Joan Crawford gioca la sua carta vincente. Sarà proprio in questo film che darà la più riuscita versione della giovane ballerina dell’età del jazz determinata a vivere la vita come meglio crede.

A ventiquattro anni è già una stella , con in mano un contratto di tre anni con la Metro Goldwyn Mayer. Per entrare nel bel mondo di Hollywood sposa il giovane attore Douglas Fairbanks jr., riuscendo a partecipare così alle feste mondane tenute a Pickfair, dominio di Fairbanks sr. e della moglie Mary Pickford.

Col tempo Joan Crawford acquista una notevole eleganza e un più raffinato charme, ma soprattutto perfeziona la sua recitazione, rendendola maggiormente ricca di sfaccettature. Sullo schermo decide di presentarsi con le labbra carnose sottolineate pesantemente da abbondante rossetto, gli splendidi occhi truccati in modo tale da farli risultare più grandi, il resto del volto reso simile ad una maschera classica.
Nasce così una nuova, matura Joan Crawford, pronta per interpretare quei personaggi femminili che la renderanno ancor più famosa, di donne romantiche e audaci, che la sua sofferta sensibilità interpretativa riesce a rendere delle eroine tragiche.

Negli anni ’30 è, dopo Greta Garbo, la prima diva della MGM, amata sia dal pubblico maschile che da quello femminile. Tra i suoi migliori ruoli di questo periodo ricordiamo quello della disinibita stenografa che si lascia corteggiare da un barone ladro nel romantico “Grand Hotel” (Grand Hotel, 1932) di Edmund Goulding, della ragazza capricciosa e incostante che, abbandonata all’altare, riesce quasi a sbagliare matrimonio due volte nel gustoso “La donna è mobile” (Forsaking All Others, 1934) di W.S. Van Dyke, uno dei numerosi film in cui fa coppia col divo Clark Gable, della vivace ballerina che si trova a dover affrontare l’ostilità dei parenti del suo neo-marito nel melodramma “Ossessione del passato” (The Shining Hour, 1938) di Frank Borzage, e della profumiera opportunista che ruba il marito ad una donna dell’alta borghesia nel satirico “Donne” (The Women, 1939) di George Cukor.

Nei primi anni ’40 è ancora diretta da George Cukor nel “Volto di donna” (A Woman’s Face, 1941), ma presto si rende conto che alla MGM non si tiene più molto conto di lei, soprattutto per via della sua età “avanzata” e dello scadente richiamo al botteghino che sta cominciando ad avere il suo nome.
Così passa  alla Warner Bros,dove ottiene grande successo con la sofferta interpretazione della donna divorziata alle prese con i problemi di una figlia adolescente nel coinvolgente noir “Il romanzo di Mildred” (Mildred Pierce, 1945) di Michael Curtiz, per cui riceve il premio Oscar come Migliore Attrice Protagonista.

Diventa sempre di più un modello per le donne americane, per lo stile e la tenacia con cui sullo schermo affronta i drammi della vita, vincendo. Nel 1952 l’attrice dà nuova prova di vitalità interpretando un thriller, “So che mi ucciderai” (Sudden Fear) di David Miller, e quando torna alla MGM si esibisce nel musical “La maschera e il cuore” (Torch Song, 1953) di Charles Walters, in cui, oltre a recitare, sfoggia una silhouette ancora invidiabile.

 Nel 1954 fa nuovamente centro con la sua interpretazione di Vienna, l’audace proprietaria di un saloon nel western “Johnny Guitar” (Johnny Guitar) di Nicholas Ray, un’opera insolita che segna una svolta nel genere. Dopo aver preso parte a qualche mediocre melodramma, Joan Crawford rivive un nuovo momento di successo internazionale interpretando l’ex-star del cinema paralitica vittima delle angherie della folle sorella nel truculento “Che fine ha fatto Baby Jane?” (What Ever Happened to Baby Jane?, 1962) di Robert Aldrich, accanto alla sua storica nemica, Bette Davis. Il film riporta il suo nome all’attenzione di Hollywood e del pubblico.

Negli anni seguenti l’attrice viene impiegata in una serie di film del terrore di medio livello, tra cui ricordiamo almeno “Cinque corpi senza testa” (Strait Racket, 1963) e “Gli occhi degli altri” (I Saw What You Did, 1966), entrambi di William Castle. Nel 1970, dopo una breve partecipazione al mediocre horror “Il terrore di Londra” (Trog), Joan Crawford si ritira dalle scene per seguire la campagna pubblicitaria della Pepsi Cola, di cui era un importante dirigente Alfred Steele, il suo quarto e ultimo marito.

Da tempo vittima di problemi nervosi e di dipendenza da alcolici, nell’ultimo periodo l’attrice ha una crisi mistica che la spinge a dedicarsi attivamente ad una setta religiosa.  Il 10 maggio 1977 Joan Crawford muore a causa di un cancro al pancreas.

L’anno dopo la sua morte, la figlia adottiva Christina, amareggiata per esser stata esclusa dal testamento, ha scritto un inquietante libro rivelatorio dal titolo “Mammina Cara”, in originale “Mommie Dearest”, che dà della Crawford un’immagine di donna e di madre poco edificante. In breve tempo il libro diventa un best-seller, e nel 1981 ne viene realizzata una pellicola per la regia di Frank Perry, con Faye Dunaway nel ruolo di Joan Crawford.

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