Donna di 15 chili segregata in casa: indagini della Procura di Pavia

Donna di 15 chili segregata in casa. Continuano ad emergere nuovi racconti che svelano retroscena agghiaccianti sul caso della donna di 55 anni, Laura Carla Lodola, segregata per anni in un appartamento a Pavia e deceduta all’ospedale dove era stata traferita in uno stato agonizzante.

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La donna era stata ricoverata in condizioni gravissime di denutrizioni, tanto da avere raggiunto i 15 chili di peso ed è deceduta all’indomani del suo ricovero a seguito ad una cancrena e alla forte debilitazione.
La Procura ha aperto un’indagine che vede come principale indagato il convivente della donna. L’uomo di 60 anni è ora in carcere mentre proseguono le indagini per fare chiarezza sulla vicenda e accertare se vi siano gli indizi che potrebbero portare all’accusa di omicidio.
All’uomo vengono contestati i reati di maltrattamenti, sequestro di persona, abbandono di incapace e lesioni. Pertanto, non si esclude che possa essere richiesta anche una perizia psichiatrica.

Testimonianze dei vicini

I sei vicini di casa che avevano da subito raccontato di avere sentito urla e lamenti provenienti dall’appartamento della donna sono stati sentiti dagli inquirenti come persone informate dei fatti.
Alcuni di loro hanno riferito di non aver mai più visto la donna uscire dall’abitazione dagli anni Novanta e di aver udito più volte della grida. I residenti del palazzo, in passato, avevano segnalato il caso anche alle forze dell’ordine che si sono recate sul posto per delle verifiche. Ma si pensa che gli agenti siano intervenuti molto tempo prima, in un periodo in cui le condizioni di salute della vittima erano migliori.
La Procura sta cercando di capire da quanto tempo la Lodala era ridotta in quel modo a partire dalle testimonianze dei vicini, in quanto la donna negli ultimi tempi era troppo debole per poter gridare.

Autopsia

Sono in corso gli esami autoptici che dovranno stabilire le cause del decesso e accertare i tempi necessari per le piaghe rinvenute sul corpo della donna. In quest’ottica, gli esperti dell’Istituto di Medicina legale di Pavia hanno fatto un sopralluogo nell’appartamento della donna per recuperare tracce biologiche sul materasso da dove con molte probabilità la donna non si è alzata negli ultimi 3 anni. Tra gli altri elementi, il medico legale dovrà stabilire a quando risale l’ultimo pasto consumato dalla donna e chiarire in che modo sia stata alimentata dall’uomo.

Il convivente al momento dell’arresto ha dichiarato che la donna rifiutava ogni tipo di alimentazione e che la nutriva con delle ministre di verdure. L’uomo si è giustificato dicendo di avere “fatto il possibile per curarla” e che solo nel momento in cui si è accorto che la situazione gli era sfuggita di mano ha chiamato i soccorsi.

Un caso simile è accaduto anche ad Eboli dove, ieri mattina, è stata ricoverata d’urgenza una donna abbandonata a se stessa in condizioni di degrado igienico sanitario e di denutrizioni, tanto da aver raggiunto i 28 chili di peso.

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