Pubblicità negli anni ’50: sessiste e razziste

Negli anni ’50 le pubblicità non andavano molto per il sottile, caratterizzandosi per contenuti molto espliciti: razzismo, sessismo, richiami alla pedofilia, stereotipi... Molto probabilmente, guardandole con l’occhio smaliziato di oggi un pubblico medio coglierebbe tutti questi elementi e si indignerebbe. Questi spot non troverebbero spazio su nessuna rivista e in nessun luogo.

Guardiamo per esempio questa campagna dedicata a un elettodomestico “Il cuoco fa tutto ma cucinare è compito delle mogli“, chiaro richiamo al fatto che il posto delle donne fosse solo ed esclusivamente in cucina.

Oppure questo sul fumo: Soffialo sul volto e ti seguirà ovunque“, ammiccamento al ruolo subordinato della propria compagna.

Quest’altra sul razzismo: “La mia faccia è scura, ma il mio cuore è bianco perché anch’io dono al fondo patriottico canadese” e che vede in primo piano un indiano americano.

Questo invece, riguardante i profumi “soffice come un bebè, perché l’innocenza è più soffice di quanto pensi“, certamente non passerebbe al vaglio della censura.

Questa sulle Lucky Strike che fuma persino Babbo Natale fa addirittura sorridere nella sua ingenutià. Vi lasciamo con una carrellata di spot che oggi risultano quantomeno equivoci.

 

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