ROSSELLA URRU A CASA, il giorno più bello

Quando Rossella Urru è finalmente arrivata a Samugheo, il suo paese, ha trovato tutta la comunità pronta per accoglierla e festeggiarla. Al suo arrivo a Roma invece è stata accolta dal premier Monti, dopodichè la cooperante ha incontrato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Il giorno della liberazione è stato il più bello ma anche il più impegnativo. Non immaginavo che in Italia ci fosse tutta questa gente mobilitata per me. Il più brutto è stato quello del sequestro”, ha detto riferendosi al rientro a casa dopo i 9 mesi di sequestro.

La Urru esprime poi la sua gratitudine verso le istituzioni italiane e la Regione di origine: “Voglio innanzitutto ringraziare il popolo sardo che mi è stato molto vicino, e tutto il popolo italiano: sono stati gli angeli custodi di tutta la mia famiglia”.
Le parole più sentite però sono dirette al Presidente Napolitano: “E’ una persona fantastica ed è stato molto vicino alla mia famiglia. E’ stato un piacere conoscerlo”.

Riguardo ai contenuti del colloquio però la Urru non è entrata nei particolari: “C’è stato uno scambio di informazioni: lui mi ha raccontato che cosa è successo qui nel frattempo, io cosa è successo lì”. I nove mesi di dura prigionia non hanno scoraggiato la Urru dal perseverare nel suo lavoro: “Credo che la cooperazione sia importante – ha detto – è molto rischioso lavorare in certi posti. Il mondo si sta facendo molto difficile, ma io ci credo e spero di poterlo continuare a fare”.
La ragazza ha dichiarato ai pm di non aver subito maltrattamenti da parte dei sequestratori: “Né aggressioni fisiche, né violenze, né armi puntate addosso”. Sarà la prima donna a ricevere il “Sardus Pater”, onorificenza assegnata dalla Sardegna a cittadini italiani e stranieri che si sono distinti nel campo culturale, sociale e morale e che abbiano dato lustro alla Regione.

Fonte: repubblica.it

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