Una relazione tossica è una dinamica di coppia disfunzionale e dannosa per il benessere psicologico ed emotivo di uno o entrambi i partner.
Le relazioni sono una componente fondamentale della nostra vita. Non tutte, però, sono sane. A volte, infatti, ci si ritrova intrappolati in un legame dannoso che porta tristezza, ansia e una serie di altri sentimenti negativi: tutto tranne la gioia. I segnali sono diversi e vanno dai silenzi all’incapacità di risolvere i conflitti dialogando, alla mancanza di rispetto. Insulti, critiche, svalutazione del partner. Spesso, poi, questo tipo di relazione ha un andamento progressivo.
Dalle offese alle tecniche manipolatorie come la gelosia, il controllo, l’isolamento dagli amici o dai familiari. Il passo è breve. La prima cosa per proteggere se stessi e intraprendere un percorso verso una vita più sana e felice è capire se stiamo vivendo una relazione tossica. Dopodiché, bisogna cercare aiuto per uscirne. Come riconoscere i segnali di una relazione tossica e quali strategie adottare per affrontarla? Scopriamo come capire se stai vivendo una relazione tossica.
L’amore può renderci ciechi, ma ci sono alcune cose che non bisogna mai tollerare in una relazione. Alcune sono apparentemente innocue; altre, invece, molto più gravi e non è sempre semplice e immediato riconoscere se stiamo vivendo una relazione tossica. Possono esserci cicli di amore-odio, con periodi di tensione e conflitti seguiti da periodi di “luna di miele” e riconciliazione temporanea. Ecco quali sono sintomi e fasi di una relazione tossica.
Possono, poi, verificarsi sintomi fisici come mal di testa, insonnia, dolori muscolari e problemi digestivi. Le fasi di una relazione tossica vanno dall’idealizzazione in cui il partner ti fa sentire la persona più importante all’esclusione, passando per la disillusione e la svalutazione: durante la fase della disillusione cominciano dei comportamenti manipolatori, nella fase della svalutazione viene messa in dubbio l’autostima e, infine, si arriva alla fine. La persona tossica, però, potrebbe tentare di manipolarti di nuovo.
Riconoscere questi segnali, essere consapevoli, è il primo fondamentale passo per iniziare a prendere le distanze dai comportamenti dannosi e proteggere se stessi. Ma come uscire da una relazione tossica? Una volta identificati i campanelli di allarme, è importante comunicare chiaramente al partner i propri sentimenti e le preoccupazioni. Attenzione, però, perché qui scatta la trappola della manipolazione emotiva, negando l’evidenza e – in alcuni casi – reagendo con rabbia che può sfociare in violenza fisica. In questo caso, è necessario cercare supporto esterno. Chiedendo aiuto ad amici, familiari e persone di fiducia si può offrire una prospettiva esterna e aiutare a vedere la situazione con maggiore chiarezza. Se ci si sente intrappolati o incapaci di prendere decisioni autonome, è utile rivolgersi ad un terapeuta o ad un consulente, che può fornire strumenti e strategie per gestire le dinamiche tossiche e lavorare sul proprio benessere emotivo.
Per proteggersi in una relazione tossica è fondamentale stabilire confini chiari e imparare a dire “no”. Rifiutare di accettare comportamenti controllanti, manipolativi o irrispettosi. Un cambiamento che richiede tempo e pratica, ma serve a preservare la propria integrità e autostima. È importante ricordare che mettere dei paletti ai comportamenti negativi del partner non significa essere egoisti, ma semplicemente proteggersi. In alcuni casi, l’unica strada per mettere fine ad una relazione tossica è lasciare il partner. Può essere una decisione difficile da prendere ed è molto importante pianificare come farlo in modo sicuro, specialmente se si teme una reazione violenta. Superare una relazione tossica richiede tempo, pazienza e il giusto supporto. È un processo che può essere doloroso ma che, alla fine, porta a una maggiore consapevolezza di sé e a relazioni più sane e gratificanti in futuro. Scopri di più anche sull’abuso narcisistico e sul Breadcrumbing.