Giuditta Perna, ragazza scomparsa nell’Avellinese: attesa autopsia

Dopo otto giorni di mistero sulla scomparsa di Giuditta Perna, era arrivato il triste epilogo della vicenda con il ritrovamento del corpo della studentessa di 26 anni, nelle acque del fiume Ofanto, nel territorio del comune irpino di Aquilonia, ad un chilometro da dove era stata individuata la sua automobile.
I carabinieri hanno notato un giubbotto di colore rosso in un punto dove l’acqua era profonda poco più di mezzo metro. La giovane era completamente vestita.

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I carabinieri e vigili del fuoco, con squadre di sommozzatori e del nucleo alpino speleologico, avevano setacciato per giorni gli argini del fiume di quella zona che, solo in alcuni punti, poteva avere una profondità di 2-3 metri in caso di piogge abbondanti.

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Prosegue il giallo sul decesso della ragazza, la cui salma è stata trasportata nella sala mortuaria dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi dove il medico legale Carmen Sementa ha eseguito un primo esame esterno. Dai test è emerso che non ci sarebbero segni evidenti di violenza.

L’esame autoptico più approfondito si svolgerà lunedì prossimo, secondo quanto stabilito dal coordinatore delle indagini, il pm di Avellino, Adriano Del Bene. Nei giorni scorsi l’uomo aveva acquisito il computer della ragazza, alla ricerca di elementi utili anche nella messaggistica istantanea e nelle chat.

Un caso che potrebbe presentare ancora dei lati oscuri, pensando al fatto che la ragazza, che si stava recando dal medico di famiglia, aveva lasciato la sua auto aperta, con all’interno la sua borsa e i  documenti. Il cellulare non era stato ritrovato e dal giorno della scomparsa risultava spento.
Il fatto che il corpo non presenti dei segni di violenza indurrebbe gli inquirenti ad ipotizzare un suicido. Una teoria alla quale non credono i genitori affranti, attorno ai quali si è stretta nel dolore la comunità di Ruvo che si chiede cosa abbia spinto la ragazza al fiume.

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