5 cose da sapere su… I Mondiali di calcio 2014

Ecco 5 curiosità che non vi aspettereste mai sui prossimi Mondiali di calcio in Brasile

I prossimi Mondiali di calcio 2014 in Brasile, sembrano essere davvero i più costosi della storia tanto che il governo brasiliano si è limitato ad affermare che il costo totale ammonterebbe a 15 miliardi di dollari mentre i media riportano una cifra pari a 60 miliardi. Tra rivolte, entusiasmi e malcontenti, il fatto è che i Mondiali partiranno il 12 giugno e noi siamo qui a svelarvi alcune curiosità che forse non sapevate:

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1) Lo stadio si trasformerà: dopo la fine della kermesse calcistica, lo stadio di Manaos verrà trasformato in un carcere a causa del sovraffollamento di quelle esistenti. La struttura può ospitare 44mila persone e quindi perfetto per le esigenze giudiziarie.

2) Sì agli alcolici: solitamente in Brasile c’è una legge molto severa che vieta l’alcol negli stadi ma questa cosa è stata ritenuta intollerabile dal segretario generale dell’organizzazione Jérôme Valcke il quale ha affermato che gli alcolici sono parte fondamentale dei Mondiali. Così è stato creato un emendamento temporaneo per permettere l’uso di alcol negli stadi durante i Mondiali.

3) Allarme sanitario: le autorità hanno lanciato l’allarme di una possibile epidemia di dengue (una malattia tropicale infettiva) e quindi stanno cercando di adottare tutte le misure preventive necessarie tra cui la diffusione di zaini sanitari con tutto il necessario.

4) Potere del marketing: Se vi state chiedendo quanti saranno gli sponsor per le selezioni del Mondiale, vi rispondiamo subito che sono soltanto 2: Nike e Adidas le quali, si sono aggiudicate il vero monopolio del Mondiale. Nike sponsorizza: Brasile, Olanda, Inghilterra, Portogallo, Francia, Grecia, Australia, Stati Uniti, Croazia e Corea del Sud. Adidas invece: Argentina, Germania, Spagna, Nigeria, Colombia, Russia, Giappone e Messico.

5) Italia dice no ai social: secco il divieto di Prandelli all’utilizzo dei social network verso i suoi campioni. Vi starete chiedendo perché e la risposta è da ritrovare nei soliti infelici exploit di Mario Balotelli il quale, nella scorsa edizione dei Mondiali, ha reagito in modo sbagliato su twitter ad un titolo del Corriere della Sera.

 

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