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Food e ricette

Questi spaghetti li faceva mia nonna in Sicilia ogni estate: pronti in 2 minuti e sublimi anche il giorno dopo

Un piatto siciliano che sa di estate e di ricordi: veloce, cremoso e sorprendentemente buono anche il giorno dopo. La ricetta della nonna con tutto il sapore del Sud.

Ogni famiglia ha un piatto che, più che una ricetta, è una madeleine. Il mio sono questi spaghetti. Li preparava mia nonna ogni estate, puntuale come le cicale e il vento caldo che arrivava dal mare. Bastava pochissimo per metterli in tavola ma bastava anche un solo boccone per sentirsi catapultati sotto una pergola, con le sedie di ferro battuto, il bicchiere mezzo pieno e le mani unte d’olio buono.

Questi spaghetti li faceva mia nonna in Sicilia ogni estate: pronti in 2 minuti e sublimi anche il giorno dopo-Chedonna.it

Il bello era che non c’era bisogno di cucinare nulla, a parte la pasta ovviamente. Il resto si faceva a crudo, con quei soliti ingredienti che nella dispensa non mancavano mai: acciughe, aglio, capperi, olive nere, pangrattato tostato e quel prezzemolo che mia nonna tagliava con le forbici direttamente dal vaso. Una ciotola grande, un po’ d’olio extravergine, e via, si mescolava tutto con quel gesto veloce che sapeva più di esperienza che di ricetta.

Il segreto di un piatto antico (e geniale): spaghetti ru Marranzanu

Questa pasta, dal nome bizzarro quanto affascinante, non è altro che un piccolo trucco della cucina siciliana per mettere insieme un piatto gustoso, veloce e senza troppi sbattimenti. Si chiama spaghetti ru Marranzanu proprio come quello strumento musicale tipico della tradizione isolana che, con il suo suono ripetitivo e rilassante, fa pensare a un pomeriggio lento e pigro sotto il sole.

Il segreto di un piatto antico (e geniale): spaghetti ru Marranzanu-Chedonna.it

Il punto forte di questo piatto è che, a parte far bollire l’acqua e cuocere gli spaghetti, non serve fare nulla. Gli ingredienti si mettono tutti a crudo, si tagliano grossolanamente e si lasciano lì ad aspettare la pasta calda che, una volta scolata, farà il resto. Le acciughe si sciolgono leggermente con il calore, l’aglio si ammorbidisce, le olive e i capperi rilasciano il loro sapore deciso e il pecorino con il pangrattato crea una cremosità rustica e irresistibile, specie se aggiungi un cucchiaio dell’acqua di cottura per amalgamare il tutto.

Non c’è una quantità precisa per ogni ingrediente, qui si va a occhio, come facevano le nonne, e ognuno può aggiustare secondo il proprio gusto. A chi piace più saporito può abbondare con i capperi, chi invece preferisce un sapore più morbido può ridurre l’aglio o scegliere un pecorino meno stagionato. L’unica regola è non farsi prendere dalla fretta: anche se è un piatto veloce, va preparato con calma, come se stessi raccontando una storia.

E la cosa divertente è che, se per qualche strano miracolo dovesse avanzarne un po’, il giorno dopo è ancora meglio. I sapori si sono fusi, il pangrattato si è impregnato, e basta scaldarlo un attimo o mangiarlo anche freddo per ritrovarsi di nuovo lì, su quella terrazza con vista sul mare e il marranzano in sottofondo.

Alessandra Orlacchio

Professionista con esperienza pluriennale nel settore dell'Editoria. Capacità di scrittura e ottima padronanza della lingua italiana con spiccate capacità di analisi e sintesi. Competenze in editing e correzione di bozze. Dimestichezza nell'uso dei principali strumenti informatici. Autonomia e capacità di organizzazione del proprio lavoro. Ottime capacità relazionali e attitudine al team-working. Precisione e affidabilità, flessibilità e problem solving.

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