Olio extravergine ti adoro: i 4 errori più banali che lo rovinano

Perché spendere qualche euro in più per un buon olio extravergine se poi lo mortifichiamo a casa? Tutti lo hanno fatto almeno una volta, anche tu

Una grande ricchezza italiana, perché ce lo invidiano in tutto il mondo. Tenere in casa un ottimo olio extravergine di oliva è un ottimo punto di partenza per tutte le nostre ricetta. Ma c’è una differenza che molti ignorano e fanno male.
L’olio che compriamo al supermercato, per quanto di qualità (sotto i 7-8 euro al litro però non è vero extravergine) non è quasi mai un prodotto artigianale. I grandi marchi hanno necessità che duri più a lungo perché dall’imbottigliamento alla vendita può passare del tempo. E quindi in qualche modo aiutano chimicamente la conservazione.

Olio extravergine
foto Chedonna

Quello invece che compriamo al frantoio o comunque nelle piccole aziende invece è più genuino, nel senso stretto del termine. Ecco perché poi è un peccato conservarlo male, servirlo male, usarlo male. Non è solo per il prezzo in sé, ma perché trasformiamo un prodotto di qualità assoluta facendolo diventare meno sano e meno genuino.
Non esiste un decalogo scritto per conservare bene l‘olio extravergine in casa. Eistono però alcuni errori che sicuramente anche noi abbiamo commesso e che possiamo evitare con poche semplici mosse. Non ci avevamo pensato? Adesso sì.

Olio extravergine ti adoro: come non conservarlo, come non usarlo

Un gesto in apparenza banale, ma molto comune. Non sono in casa tua, ma ti sto vedendo: anche tu tieni la bottiglie dell’olio extravergine vicino ai fornelli per comodità, almeno non te lo dimentiche mai. Bene, ma anche male. Le temperature alte sono nemiche dell’olio e il vetro della bottiglia non aiuta a proteggerlo e non facilita la sua corretta conservazione. Vuoi tenerlo vicino mentre cucini? Mettilo su una mensola facilmente raggiungibile, ma lontana dai fornelli.
Allo stesso modo sbagli se lo tieni su un mobile esposto alla luce o ancora peggio in uno stipetto con il detersivo per lavare i piatti. Questo perché la luce è una dei suoi nemici peggiori ma lo sono anche altri odori, che assorbe facilmente.

Ho aperto la bottiglia dell’olio, l’ho usata e poi l’ho lasciata aperta. Lo fanno tutti, perché io no? Ecco, te lo dico: il tappo deve essere messo sempre e messo subito. Vale anche quando portiamo l’olio in tavola, pure se lo serviamo dentro ad un’oliera. Perché se l’olio prende luce (come sopra) calore e ossigeno che lo alterano, diventa un prodotto diverso.

Ultimo errore, che potrà sembrarti strano ma è così. L’olio non è il vino e fin qui ci siamo. Non lo è anche per un particolare: non ha bisogno di invecchiare per diventare buono, lo è per sua natura. Quindi, se non abbiamo ancora aperto la bottiglia, può durare fino a 18 mesi dalla data del suo imbottigliamento. Ma una volta aperto deve essere consumato in tempi relativamente brevi.

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