Questa tendenza l’abbiamo già vista nell’estate 2021 ma è probabile che molte di noi non abbiano ancora ben chiaro dove sia meglio indossare una camicia florale e dove proprio non sia il caso. Per fugare ogni dubbio facciamo un piccolo ripasso.
Le si indossa ad ogni età e sembra ci sia una regola non scritta dove per le più giovani siano fatti i fiori più piccoli. Basta farci caso e si vedrà che più si sale con gli anni più i fiori crescono di volume (quando invece avrebbe più senso fosse il contrario).

Da evitare assolutamente alle cerimonie funebri dove resta preferibile un outfit nero o comunque scuro (oggi parecchie persone si presentano ai funerali con t-shirt colorate e pantaloncini a metà coscia) le camicie floreali arricchiscono il nostro look con allegria. Scopriamo gli altri contesti dove sarebbe meglio cambiarsi.
Camicie floreali: dove indossarle e come abbinarle
Quando si sceglie una camicia a fiori bisogna accostare un capo semplice come un paio di jeans blu o una gonna bianca ed accessori sottili, senza inutili fronzoli né sonagli (sono fastidiosi anche su bambine di cinque anni figuriamoci su una donna di trenta o più).

Nei post di Instagram, soprattutto quest’estate, si vedono molte foto di matrimoni, il che è stupendo ma sugli abiti delle invitate c’è qualcosa da dire. Se si celebra in un bosco o in campagna la scelta giusta consiste in abiti monocromatici o tailleur con fantasie pastello ma nessuna stampa floreale. Mimetizzarsi con l’ambiente non è un’opzione per una vera fashion victim.
Per il brunch in famiglia (suoceri compresi) meglio chiedere prima alle sorelle se l’outfit scelto comprenda camicie a fiori ed è bene anche informarsi sul ristorante. Se si tratta di un luogo particolarmente elegante meglio optare per qualcosa di più formale, niente fiori per quel giorno.

Mentre per gli abiti in pizzo ci sono mille e più occasioni dove non si sfigura mai, per una camicia floreale il discorso cambia. Questo, in realtà, vale un po’ per tutti i capi a fantasia accesa. Nel dubbio è bene fermarsi a riflettere ma dopo questo articolo sicuramente non ne avrete più.
Silvia Zanchi