Roaming: le nuove regole per andare sul web come da casa in tutta l’UE

Il nuovo regolamento UE sul roaming farà in modo che tutti potremo navigare in tutto il territorio come se stessimo nel nostro Paese. Ecco tutto ciò che c’è da sapere al riguardo.

Il 1 luglio è entrato in vigore il nuovo regolamento UE sul roaming, in seguito al quale ci sono dei cambiamenti nel modo di usare il telefono in tutto il territorio.

roaming regolamento
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Partiamo subito spiegando cos’è il roaming. Con questo termine si intende il procedimento che consente di utilizzare il telefono anche dove non ci sono infrastrutture del proprio operatore telefonico.

Quindi, in sostanza, è ciò che ci serve per comunicare quando andiamo all’estero con chi è in Italia. Ma non solo, perché anche all’interno dello stesso Paese possiamo utilizzarlo. Un esempio? Quando vogliamo sfruttare compagnie telefoniche che non hanno infrastrutture nel territorio e devono quindi appoggiarsi ad altre reti.

Detto ciò, da adesso in poi potremo usare i servizi telefonici come se fossimo a casa in tutta l’UE. Non a caso, il programma si chiama “Roam-like-at-home” e consente a tutti i cittadini dell’UE di utilizzare il proprio telefono senza costi aggiuntivi. Ecco di cosa si tratta nello specifico.

Roaming: ecco cos’è cambiato con il nuovo regolamento

Come abbiamo anticipato, dal 1° luglio 2022, grazie al programma “Roam-like-at-home”, tutti i cittadini dell’UE potranno utilizzare il loro cellulare in tutto il territorio senza costi aggiuntivi, secondo quindi le tariffe nazionali.

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Da adesso in poi è possibile quindi chiamare, mandare messaggi, navigare in rete come se fossimo a casa anche stando in un altro Paese (sempre facente parte dell’Unione Europea però ovviamente).

Grazie al nuovo regolamento poi i viaggiatori e le persone con disabilità avranno accesso gratuito ai servizi di emergenza (compresa la trasmissione di informazioni sulla posizione del chiamante). Inoltre, gli operatori dovranno fornire informazioni sul numero di emergenza europeo 112.

Inoltre specifichiamo che dovranno essere trasparenti tutte le informazioni anche su eventuali costi aggiuntivi.

Anche se questi non dovrebbero essere tanti, dal momento che la nuova normativa ha previsto anche strumenti per evitare costi supplementari. Tra questi ricordiamo l’interruzione automatica dei servizi di roaming quando il consumatore raggiungerà un costo totale di 50 euro (oppure un altro limite predefinito).

Questo, come ha affermato la vicepresidente della Commissione Ue, Margarethe Vestager, “è un vantaggio molto tangibile del nostro mercato unico europeo”. Ed ha poi aggiunto che “il prolungamento di queste regole manterrà competitivi i prezzi tra gli operatori e consentirà ai consumatori di continuare a usufruire dei servizi di roaming gratuiti per i prossimi dieci anni”.

Ricordiamo che il regolamento precedente – ed in vigore fino a pochissimo tempo fa – era stato introdotto nel 2017. Solo un paio di anni dopo poi, la Commissione Ue aveva dimostrato, con un riesame approfondito del mercato, che tutti gli abitanti nei Paesi facenti parte dell’UE beneficiavano dell’abolizione delle tariffe di roaming.

Nell’ultimo Eurobarometro – che risale a febbraio del 2021, il 33% dei viaggiatori – cioè un terzo in pratica – aveva affermato di aver riscontrato all’estero delle difficoltà nella connessione. Per loro insomma navigare su internet era stato più complicato a causa di problemi di lentezza.

Il 28% poi contestualmente aveva affermato di aver avuto accesso ad uno standard di rete inferiore. E questo dimostrava che quindi di non avevano ricevuto un servizio ottimale all’estero (anche se sempre all’interno dell’UE).

Tutti questi problemi, grazie al nuovo regolamento, non ci saranno mai più. Adesso tutti i consumatori avranno diritto ad una qualità di internet uguale a quella che hanno nel loro Paese in tutti quelli appartenenti all’Unione Europea (con la condizione però che nel Paese in cui va ci siano le stesse reti e tecnologie).

Inoltre sempre il nuovo regolamento ha ridotto le tariffe all’ingrosso, per fare in modo che gli operatori potessero recuperare i costi di fornitura dei servizi di roaming.

Quest’ultimo punto però sta generando una serie di controversie. Questo perché le tariffe all’ingrosso sono limitate a 2 euro per Gigabyte dal 2022 e si ridurranno progressivamente a 1 euro nel 2027. Ciò significa che se gli utenti dovessero superare i loro limiti contrattuali, i costi aggiuntivi non potrebbero superare i limiti del roaming all’ingrosso.

Nel frattempo, a proposito di cambiamenti, anche per quanto riguarda il Superbonus qualcosa potrebbe non essere più come prima ed ecco cosa sta accadendo.

In ogni caso, di sicuro queste modifiche nel roaming potranno andare incontro a tantissimi italiani che si trovano in un altro Paese UE.

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