Bagno di sangue per gli italiani: volano i prezzi, di cosa dovremo fare presto a meno

La guerra in Ucraina si ripercuote anche nel nostro Paese: per gli italiani sarà uno stillicidio. Ben presto dovremo fare a meno di questi prodotti e sarà un vero e proprio terremoto

L’inflazione è alle stelle ma l’aumento degli alimenti più utilizzati dalle famiglie italiane non si arresta. Secondo l’Istat l’inflazione di aprile ha subito un leggero rallentamento rispetto a quella di marzo.

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Non si arrestano però i prezzi degli alimenti, arrivati al +6% nel mese di aprile. Nonostante il netto rincaro della spesa, i prezzi stanno salendo più lentamente rispetto ai costi delle materie prime e a quelli dell’energia elettrica.

Prezzi delle aziende

Molti produttori si ritrovano a dover vendere i propri prodotti con un margine di guadagno notevolmente ridotto. Addirittura, un terzo dei 30 mila allevamenti presenti sul territorio italiano sta lavorando con margini radenti lo zero. Detto ciò, si sta cercando di frenare gli aumenti, finora percepiti in gran parte dalle aziende. Si cerca comunque di evitare un calo dei consumi, anche se si è già cominciato ad intravedere.

supermercato alimenti
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Infatti, solo nell’ultima settimana gli acquisti sono calati del 2%. Un ribasso notevole considerato il breve arco di tempo. Nei supermercati, dal mese di gennaio, abbiamo assistito ad un calo di consumi pari allo 0,7%, mentre nel settore agroalimentare questo dato supera il 3%. Potremmo quindi ben presto assistere ad un incremento di prezzi relativamente consistente.

Impatto sulle famiglie

Non è possibile calcolare la botta economica che subiranno le famiglie. Una cosa però è certa, i prezzi non si arresteranno in così breve tempo. Come se non bastasse, si è aggiunto anche il rincaro dell’energia elettrica, già percepita da molti italiani sulle ultime bollette, ma non solo. Anche le industrie che si occupano di reperire e fornire l’energia hanno visto un esorbitante aumento dei costi. Molti stanno già parlando di speculazione, ma non è necessario diffondere un panico generale, perché si rischia solamente di peggiorare la situazione.

Bisogna comunque dire che una forma di speculazione c’è stata ma riguarda in particolar modo i grandi mercati che si occupano della negoziazione delle materie prime. Non dimentichiamoci inoltre l’intervento fatto da alcuni paesi membri sulla compravendita di cereali. Questo però è avvenuto ancor prima che iniziasse la guerra in Ucraina. Infatti, la Cina era già riuscita ad appropriarsi della maggior parte delle riserve mondiali di riso, mais e grano. Non c’è ombra di dubbio che la speculazione sia cominciata proprio con l’egemonia cinese ottenuta in questi settori. In ogni caso la speculazione è stata percepita prima dalle nostre aziende agricole, che sono state costrette ad acquistare prodotti come il mais e il grano a prezzi smisurati.

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