Pane raffermo? Oggi ti sveliamo come dargli nuova vita per evitare sprechi

Scopri come usare il pane raffermo per ottenere piatti saporiti ed evitare inutili sprechi.

Chi ama il pane sa bene come, il più delle volte, si finisca con l’acquistarne più di quanto non ne serva in realtà. Dopotutto, la paura di restare senza è sempre tale da spingere ad abbondare piuttosto che il contrario. Una scelta che porta quasi sempre a trovarsi con pane da congelare o che se dimenticato fuori rischia di indurirsi diventando davvero difficile da mangiare.

Come fare, quindi, quando si ha a che fare con del pane raffermo? La prima regola è quella di non buttarlo. Sarebbe uno spreco di soldi davvero inutile. Il pane duro si presta infatti a diverse ricette che possono rivelarsi sia divertenti da fare che buone da gustare. Scopriamo quindi come gestire in modo sano e gustoso gli avanzi di pane.

Pane raffermo: lo sai che fa bene alla salute?

pane raffermo con olio
fonte foto: Adobe Stock

Prima di scoprire i tanti modi per dar vita al pane raffermo è importante soffermarci su un aspetto in particolare. Il pane raffermo, infatti, subisce in lento processo chimico per il quale, tra le altre cose, fa anche bene. Le molecole che compongono il suo amido, infatti, formano dei cristalli simili a quelli dell’amido resistente presente in legumi, frutta o in alcuni cereali. Ciò che si ottiene è quindi un pane con un livello glicemico più basso e che provoca quindi un minor innalzamento della glicemia con relativa produzione inferiore di insulina.

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Al tutto si aggiunge un effetto saziante maggiore e che si prolunga nel corso della giornata rendendo l’organismo in grado di reagire in modo più efficiente all’introito dei successivi zuccheri. Infine, sembra che il pane raffermo faccia anche bene al microbiota intestinale. Un vero toccasana che vale quindi la pena iniziare ad usare al meglio all’interno dell’alimentazione. Scopriamo come.

Come usare il pane raffermo in cucina

pane da grattuggiare
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Quando il pane diventa duro, mangiarlo come si fa sempre può risultare problematico o poco invitante. Gettarlo via, però, sarebbe un grave peccato, sia in fatto di sprechi che per la risorsa energetica che si andrebbe così a sprecare. Per fortuna, ci sono diversi modi per usarlo al meglio in cucina ed oggi scopriremo alcuni dei più semplici e golosi.

A colazione nel latte caldo. Quando il pane raffermo ha così tanti giorni da essere ormai durissimo, si può optare per la vecchia colazione dei nonni. Una colazione che visto quanto appreso poco sopra è anche sana. Per realizzarla basterà scaldare il latte (va bene anche quello di tipo vegetale) e buttargli dentro i pezzetti di pane duro. Mangiarli mentre si ammorbidiscono impregnandosi del buon sapore del latte sarà più piacevole di quanto si pensi. E per chi li ha sperimentati almeno una volta da bambino quando era a casa dei nonni, rappresenterà un dolcissimo tuffo nel passato.

Al posto delle fette biscottate. Restando in ambito di colazioni buone, il pane raffermo che ha uno o due giorni, può essere tostato leggermente ed usato al posto delle fette biscottate. Un’alternativa più sana che risulterà comunque gustosa e che probabilmente sazierà anche di più.

Come pan grattato. Se non si sa proprio come usarlo, il pane raffermo può diventare un ottimo pan grattato. Perfetto per realizzare arancini di riso, per preparare delle cotolette e per impanare qualsiasi cibo in modo sicuramente più sano e naturale di quello che si otterrebbe con un prodotto industriale. Per farlo al meglio basterà tostarlo per bene e frullarlo. Si otterrà un prodotto in grado di durare a lungo e di far risparmiare persino diversi euro.

Per le polpette. All’interno delle polpette, il pane raffermo grattugiato dona un sapore più intenso ed una consistenza davvero piacevole. Basterà ammollarlo nel latte ed usare la parte senza la crosta per un risultato così buono da volerlo assolutamente ripetere. Ottimo anche all’interno del polpettone.

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La torta salata di pane. Se tagliato a fette, il pane raffermo può diventare un’ottima torta salata. Basterà creare una base all’interno di una teglia con bordi e farcirlo con ciò che si desidera. Il risultato sarà molto rustico ed estremamente godibile. Ottimo anche per un pranzo in famiglia in cui si ha voglia di sorprendere piacevolmente i propri cari.

Per preparare i canederli. Noti anche come gnocchi di pane, i canederli sono una ricetta versatile che ben si presta ad abbracciare il pane raffermo avazanto. Prepararli sarà più semplice di quanto si pensa ed il risultato sarà davvero gradevole.

Per dei crostini sfiziosi. Sempre tostandolo, questo tipo di pane può dar vita a dei crostini da usare per zuppe, minestre e salse varie. Un modo goloso per usarlo tutti i giorni godendo a pieno del suo sapore. Ottimo sia tostato che da ammollare nelle zuppe, piacerà a grandi e piccini mettendo tutti d’accordo.

Per dare un tocco croccante a pasta ed altre preparazioni. Infine, in pane tostato può essere usato prima di gratinare dei pomodori ripieni o una pasta al forno. Sparso sopra il piatto gli donerà infatti un’aroma particolare al quale si aggiungerà un effetto croccante davvero piacevole.

Ora che abbiamo visto come utilizzare il pane raffermo in modo funzionale e sano è importante ricordare che anche questo ha una sua “scadenza”. In genere la sua durata varia in base alle modalità di conservazione e al tipo di pane. Se mantenuto in una busta di carta e in un luogo asciutto, il pane integrale può essere mantenuto anche per una settimana. Quello di segale per cinque giorni e quello di frumento o bianco, per due.

Ciò vale però per il pane fatto in casa o per quelli davvero sani e privi di ingredienti chimici. In tal caso è meglio assestarsi sui due o tre giorni. Ricordando sempre di aver cura di controllare che il pane non si ammuffisca. In caso di muffa, infatti, non sarà più sano e occorrerà buttarlo. Un problema che con le giuste modalità di conservazione sarà comunque facile evitare.

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