Piera Maggio, “sogno Denise e per me è ancora bambina”

Piera Maggio intervistata a Mattino Cinque racconta i suoi 17 anni di prigione, una prigione chiamata angoscia.

Denise Pipitone è scomparsa diciassette anni or sono, diciassette anni in cui la sua famiglia non ha mai smesso di cercarla e in cui sua madre, Piera Maggio, ha realmente vissuto in una prigione di paura, ansia e dolore.

Oggi questa donna coraggiosa, sempre in prima linea, diretta, pronta a gridare la sua rabbia e la sua verità è ospite a Mattino Cinque per un’intervista esclusiva in cui raccontare quanto accaduto in questi anni e quanto sta accadendo ancora oggi.

Piera Maggio sogna Denise ancora bambina

Piera Maggio
Foto da Instagram @mattino5tv

Piera Maggio e Federica Panicucci hanno parlato di molte cose: di Piero Pulizzi, papà di Denise che ha vissuto tutta questa storia un po’ nell’ombra ma con grande e costante partecipazione, di Kevin, figlio di Piera e fratello di Denise a cui forse questa madre senti di aver tolto qualcosa ma che non si è mai lasciato andare.

A inizio intervista però la conduttrice ha posto una domanda molto particolare a Piera Maggio: “sogni mai Denise?” La risposta di Piera Maggio è stata molto toccante:

“Non sogno sempre Denise ma quando accade la sogno spesso bambina, ripercorro le cose divertenti che facevamo insieme quando era piccola con me”

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La risposta ci racconta di una donna che fa fatica a immaginare la sua piccola ora ventunenne, una donna adulta con una vita alle spalle che la sua mamma e il suo papà non conoscono.

Nell’immaginario di Piera Maggio Denise è ancora quella bambina con i codini che sorride nelle foto che noi tutti conosciamo, la sua bambina quella che attende a casa e che non smetterà mai di cercare.

Ma Piera non attende solo sua figlia attende anche la verità, confida nel lavoro della procura per scoprire che cosa sia successo realmente alla figlia e chi abbia voluto strapparla dalle sue braccia, tenendola lontana per ben diciassette anni.

“Vorrei molto più chiarimento, vorrei arrivare al dunque di questa vicenda. Ma, soprattutto, non dobbiamo perdere di vista il punto focale della vicenda. Il punto focale è Denise: dov’è?”

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