Con i rapporti non protetti si trasmette solo l’Hiv? La risposta dell’Istituto superiore di sanità

Cosa si rischia al giorno d’oggi con i rapporti non protetti? Solo l’Hiv o anche altre infezioni? Ecco la risposta dell’Istituto superiore di sanità.

Molti pensano che attraverso i rapporti non protetti si possa contrarre solo l’Hiv. Una falsa e pericolosa ideologia che prontamente l’Istituto superiore di sanità smentisce.

Alle domande: “Con il sesso, al giorno d’oggi, si trasmette solo l’HIV? Se il mio partner ha il test negativo non rischio niente?”. L’Iss risponde: falso.

Nel sito Issalute.it alla sezione falsi miti e bufale troviamo infatti la spiegazione fornita dall’Iss che mette in guardia circa le false credenze.

L’Iss spiega cosa si rischia con i rapporti non protetti oltre all’Hiv

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Fonte: Canva

Credere che attraverso i rapporti non protetti si trasmetta solo l’Hiv è una falsa credenza, infatti, esistono ancora moltissime malattie sessualmente trasmissibili.

Clamydia, trichomonas, papilloma virus, epatite B e C, sifilide, gonorrea e herpes genitale sono in continuo aumento proprio perché c’è una scarsa informazione in merito unitamente a una diminuzione della percezione del rischio di infezione ma anche dalla maggior tendenza ad avere rapporti sessuali non protetti con più partner.

Addirittura sono molti a pensare che gonorrea e sifilide siano malattie scomparse. Molti pensano che con rapporti non protetti si possa contrarre solo l’Hiv. Una falsa credenza ribadisce l’Iss.

A dirlo sono i dati. L’ Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno ci siano 340 milioni di infezioni sessuali escluso l’Hiv, nella fascia 15-49 anni.

Non solo, anche dal notiziario dell’Iss del 2017 emerge un aumento dei condilomi ano-genitali causati da papilloma virus e di herpes genitale. Il picco è stato segnalato nel 2013, con un raddoppio rispetto al 2004.

Inoltre, sono aumentati i casi di sifilide e gonorrea dopo il 2000, mentre dal 2007 un aumento di infezioni da clamydia.

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Altri dati dell’Iss riportano come i casi di epatite B e C si siano stabilizzati dal 2009 ma come i rapporti sessuali siano uno dei rischi principali di queste patologie.

Alla luce di tali numeri si evince come la società sia ancora colpita da tali infezioni. Ecco perché l’Iss consiglia di non abbassare la guardia.

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Fonte: Canva

“Purtroppo conosciamo ancora troppo poco i rischi legati alle malattie sessualmente trasmesse e ne sottovalutiamo la diffusione. Pertanto, è fondamentale informarsi e non abbassare la guardia, avere sempre un preservativo a portata di mano e, se si nota qualsiasi sintomo a livello genitale, rivolgersi precocemente alle strutture che offrono diagnosi e cura per le infezioni sessualmente trasmesse” – conclude l’Istituto superiore di sanità.

(Fonte: Issalute.it)

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