Cosa accade al cervello quando si hanno degli incubi notturni. La parola ai ricercatori

Incubi notturni e cervello, sai qual è il legame? Se la risposta è no, scopri subito cosa dice la scienza. Il corpo umano è una macchina perfetta!

Dormire sonni tranquilli è il desiderio di tutti. Purtroppo, non sempre è possibile. Cattive abitudini alimentari, stili di vita sbagliati e frenetiche routine quotidiane incidono molto su qualità e quantità del sonno. A tutto questo, s’aggiungano pure stress, ansie e preoccupazioni.

Incubi
(Adobe Stock)

C’è poi il cambio di stagione, che è un vero e proprio tsunami per il nostro organismo. Con l’ora legale, abbiamo un’ora in più di sole al giorno. Questo cambiamento incide però sulla produzione di melatonina, che è l’ormone deputato a regolare il ritmo sonno-veglia.

Gli esperti dicono che il corpo ha bisogno di 7-15 giorni per abituarsi a questa condizione, che coincide con l’inizio della primavera. Per molte persone è difficile adattarsi. C’è chi soffre d’insonnia notturna e chi, invece, ha più incubi.

Vorremmo sognare il più possibile, soprattutto in questo periodo così complicato a causa della pandemia Covid-19. Purtroppo, la dura e triste realtà, riserva spesso incubi notturni. Pesano le preoccupazioni della vita quotidiana, la perdita di persone care, la mancanza di lavoro e così via.

In questo articolo vogliamo soffermarci sugli incubi notturni, cercando di capire come si originano e, soprattutto, perché. Scopriamo insieme cosa dice la scienza.

Incubi notturni e cervello. I ricercatori spiegano il legame

E’ nota da tempo la connessione esistente tra vita quotidiana e sogni. Essi riflettono i nostri desideri e, talvolta, le nostre speranze per il futuro. C’è un filone di studi interessanti che riguarda l’interpretazione dei sogni, che consiste nel saper decodificare bene i loro messaggi.

incubi
(Adobe Stock)

Finché si fanno dei sogni è tutto molto piacevole. Le cose però cambiano con gli incubi notturni. Sono un vero tormento. C’è chi arriva ad averne anche 2-3 per notte. Gli incubi portano a stati d’agitazione, stress, sudorazione e tachicardia, che si manifesta come risultato di emozioni forti e contrastanti.

Ma perché si hanno degli incubi notturni? Da dove e perché si originano? La scienza prova a fare il punto. Una ricerca dell’Università di Turku, in Finlandia, stabilisce che c’è un legame stretto tra incubi notturni e cervello. E’ nella materia grigia che s’attivano dei meccanismi particolari che portano a fare dei brutti sogni.

In base agli studi dei ricercatori della Turku, condotti in collaborazione con i colleghi inglesi di Cambridge e quelli svedesi dell’ateneo di Skovde, gli incubi si originerebbero da un meccanismo di emozioni, condiviso tra i due stati della coscienza, che sono veglia e sonno.

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Per gli scienziati, la rabbia che si sperimenta durante un incubo notturno, uno di quelli davvero brutti, sarebbe direttamente proporzionale al tipo di emozioni provate di giorno, da svegli.

Si tenga conto che, il nostro sistema nervoso, è coinvolto in un’attività elettrica, documentabile sotto forma di onde con un semplice encefalogramma. Queste onde si dividono in alfa e delta, a seconda dei diversi livelli d’attività del cervello. Negli stati di veglia e dormiveglia, prevalgono le onde alfa. Il sonno profondo, invece, è caratterizzato da onde di tipo delta.

Il gruppo di ricerca internazionale ha evidenziato, grazie ad un campione di 10 donne e 7 uomini, che nei soggetti con più onde alfa rilevate nella fase del pre-addormentamento, i sogni sono stati più carichi di rabbia e tensione.

Quindi, per ritornare al punto di partenza, i nostri incubi partono dal cervello. Certo, bisogna ancora approfondire e, sicuramente, ci saranno tanti altri studi su questo argomento. Comunque, al di là degli sforzi della ricerca scientifica, c’è una certezza granitica: nel nostro corpo nulla accade per caso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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