Creme solari, creme abbronzanti e creme autoabbronzanti: che differenza c’è e a cosa servono

Arriva la bella stagione o, meglio, la stagione dell’abbronzatura: è il momento giusto per fare chiarezza tra creme solari, creme abbronzati e creme autoabbronzanti.

Benvenuto sole e, soprattutto, benvenuta abbronzatura!

La bella stagione porta con sé per molte tra noi una voglia di tintarella, il desiderio di vedere la pelle più sana, luminosa e colorita.

C’è allora chi al primo sole si fionda subito al mare sul suo lettino preferito, chi addirittura cerca di accelerare i tempi della normale abbronzatura e chi, per penuria di tempo o di voglia, prova a ricreare l’effetto tintarella senza dover prendere il sole.

A ognuno di questi metodi corrisponde ovviamente un prodotto specifico, un supporto indispensabile per rendere l’abbronzatura perfetta e, soprattutto, sicura.

Stiamo parlando di creme solari, creme abbronzanti e creme autoabbronzanti ma sappiamo nello specifico che cosa sono, come funzionano e che cosa distingue l’una dall’altra? Oggi proviamo a capirlo insieme.

Creme solari, a che cosa servono?

protezione solare
Foto da Canva

Una crema solare è un prodotto che serve a proteggere la pelle dai raggi UV, schermandola ed impedendo così che i raggi penetrino nella pelle aumentando il rischio di scottature, eritemi invecchiamento precoce e ovviamente tumori.

Occorre sempre ricordare infatti che la pelle è l’organo più esteso del corpo nonché la principale barriera contro gli attacchi esterni: appare dunque ovvia l’importanza di garantirne la salvaguardia.

La crema solare svolge per l’appunto tale funzione, una schermatura protettiva che limita i danni del sole senza escluderne però i benefici, come la produzione di vitamina E.

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“Ma se metto la crema solare poi non mi abbronzo”. Sfatiamo subito questo mito oramai trito e ritrito. Quando si parla di crema solare si parla infatti di uno schermo ma non un blocco ai raggi solari. In proporzione al fattore di protendentezione,dellee piccole parti di raggi solari passano, permettendo quindi alla pelle di abbronzarsi. Dunque sì, anche con la crema solare ci si abbronza, ma in modo sicuro e più graduale!

Importante sarà applicare la crema in modo uniforme e preciso, riapplicandola anche a intervalli regolari durante l’esposizione, soprattutto dopo bagni, docce o in caso di particolare sudore.

Infine ricordarsi sempre di prestare grande attenzione alla data di scadenza di questo prodotto: la sua efficacia potrebbe diminuire anche notevolmente trascorso il lasso di tempo consigliato.

Come scegliere il fattore di protezione solare?

Partiamo dalle basi. Che cosa si intende quando si parla di spf? La sigla SPF sta per fattore di protezione solare e fornisce un’indicazione numerica (da 6 a 50+) relativa alla capacità del prodotto di schermare o bloccare i raggi del sole.

Solitamente si consiglia di non scendere mai sotto un fattore spf 15. Una protezione solare 30, che assorbe circa il 97% dei raggi UVB, andrà benissimo ad esempio per chi svolge attività all’aperto per lunghi lassi di tempo.

Le persone con la carnagione molto chiara dovranno comunque optare per un sia 50, un fattore di protezione elevato.

Parlando di creme solari si parla solitamente di raggi UVB ma recentemente è stato posto l’accento sulla necessità si schermare anche i raggi UVA. Secondo le ultime raccomandazioni della Commissione Europea infatti, un solare deve contenere sostanze (filtri e schermi) che permettano un buon rapporto di protezione UVB/UVA, dove la protezione UVA dovrebbe corrispondere ad 1/3 della protezione UVB dichiarata.

Tutto ciò naturalmente deve esser esposto chiaramente sull’etichetta: bene dunque leggerla sempre con attenzione.

Crema abbronzanti, che cosa sono?

abbronzanti
Foto da Canva

Un prodotto considerato lozione abbronzante è di solito una crema solare con un SPF inferiore a 15, più nello specifico da un SPF 4 a SPF 8 e che dunque non forniscono abbastanza protezione solare, soprattutto per i bambini.

A ciò vanno poi aggiunti i celebri oli abbronzanti, quelli che non contengono componenti per la protezione solare ma componenti che invece possono accelerare l’abbronzatura.

Si tratta di prodotti a cui ci si affida dunque per velocizzare i tempi di abbronzatura ma rinunciando a una vera e propria protezione.

Importante sarà però ricordare di prestare particolare attenzione nell’applicazione, pena un’abbronzatura a chiazze decisamente antiestetica.

Creme autoabbronzanti, come funzionano?

applicazione Autoabbronzante
Foto da AdobeStock

Si tratta di prodotti che garantiscono un effetto abbronzatura ma senza l’intervento del sole.

I prodotti commercializzati come autoabbronzanti forniscono un aspetto abbronzato senza esposizione ai raggi UV. Come possono farlo? Agiscono scurendo la pelle con ingredienti come il diidrossiacetone (DHA), prodotti chimici approvati per l’uso nei cosmetici per uso esterno, ad eccezione delle aree intorno agli occhi e alle labbra.

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Anche qui particolare cura andrà investita nell’applicazione. Mettere l’autoabbronzante nasconde infatti diverse insidie, incluse il rischio di macchiare le mani (motivo per cui si usano spesso i guanti in dotazione con il prodotto) e il pericolo di creare macchie sulla zona di applicazione.

Ricordiamo inoltre che l’effetto abbronzatura dura 5 o 6 giorni, s parendo poi con il normale ricambio della pelle: sarà necessaria dunque un’applicazione costante per garantire l’effetto desiderato.

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