Il caffè fa male al fegato? Ecco la risposta dell’Istituto superiore di sanità

Il caffè fa male al fegato? Una domanda che molti estimatori della bevanda eccitante si pongono. Ecco la risposta dell’Istituto superiore di sanità. 

Un argomento molto dibattuto in ambito scientifico è quello che riguarda la correlazione tra il caffè e la cirrosi epatica. Per molto tempo infatti si è pensato che il caffè potesse fare male al fegato.

Ma dove sta la verità? A rispondere alla domanda: “Il caffè fa male al fegato?” ci ha pensato l’Istituto superiore di sanità nella sezione “falsi miti e bufale” del sito Issalute.it.

Gli esperti spiegano così una volta per tutte questo dilemma che tanto spesso gli estimatori del caffè, e non solo, si sono posti e si pongono prima o dopo averlo bevuto. Scopriamo di più.

Ll’Iss risponde alla domanda: “Il caffè fa male al fegato?”

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Fonte: Canva

Bere una tazzina di caffè al mattino è un gesto per molti di noi praticamente irrinunciabile. Ci dona carica ed energia per affrontare tutta la giornata, ci aiuta a risvegliarci e ci lascia in bocca un buon sapore appena svegli.

Insomma un piacere ma per molti anche una necessità. In tanti però tuttora si chiedono se il caffè possa nuocere al fegato. Per anni si è associato al caffè la comparsa della cirrosi epatica, un’infiammazione al fegato cronica e molto difficile da curare che può portare anche allo sviluppo del tumore.

Ecco perché negli ultimi anni tanti studi si sono incentrati sulla correlazione tra il consumo di caffè e la salute del fegato. Stando alle ricerche scientifiche si è dimostrato che un moderato consumo di caffè non solo non è nocivo per il fegato ma può addirittura avere effetti benefici e protettivi sullo stesso.

A dirlo è l’Istituto superiore di sanità nella sezione del sito Issalute.it “falsi miti e bufale”. Bere il caffè, in passato, era considerata una cattiva abitudine alla stregue dell’alcol o del fumo.

Addirittura nel 1991 l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva inserito il caffè nelle sostanze definite “possibilmente cancerogene per gli esseri umani”.

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Ma nel 2016, 25 anni dopo, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha stabilito che non ci sono prove sufficienti per definire il caffè una sostanza “possibilmente cancerogena” per l’uomo.

Quindi oltre a non confermare la relazione negativa tra il consumo di caffè e l’insorgenza di danni al fegato tale sostanza risulterebbe essere un ottimo protettore contro la cirrosi epatica.

Nel tempo sono emerse anche numerose evidenze scientifiche tese a dimostrare che il caffè non è dannoso, a meno che non si soffra di determinate patologie. E anzi, se consumato nel numero di 2-3 tazzine al giorno può essere una valida fonte di antiossidanti.

Tutto ciò non deve però trarre in inganno e lasciar pensare che consumando qualche tazzina di caffè si possano ridurre i danni al fegato. Infatti, per mantenerlo in salute occorrerà piuttosto ridurre il consumo di alcolici, smettere di fumare, seguire una dieta varia ed equilibrata e fare sport.

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“I tumori primari del fegato – si legge sul sito Issalute – sono ampiamente evitabili sia con il vaccino contro il virus dell’epatite B, che eradicando il virus dell’epatite C”. Inoltre, scrivono ancora che “è bene assumere farmaci solo dopo aver consultato il proprio medico e, in ogni caso, non abusarne mai”.

Ma perché è così importante avere un fegato sano? Perché ne va del benessere di tutto l’organismo, infatti, tale organo aiuta il sangue a ripulirsi eliminando le tossine dal corpo, secerne la bile che è utile per scomporre il grasso nei cibi favorendone l’assorbimento. Infine, immagazzina glucosio per utilizzarlo rapidamente quando ne abbiamo bisogno.

(Fonte: Issalute.it)

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