Perché il Principe Filippo non è mai diventato Re, nonostante fosse il marito della Regina Elisabetta?

Principe Filippo d’Edimburgo è sempre stato etichettato come principe consorte. Non ha mai preso il titolo di Re nonostante il matrimonio con la Regina Elisabetta II. Ecco i motivi. 

principe filippo 100 anni
Il Principe Filippo (Instagram)

Il principe Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo, è stato il marito della regina Elisabetta II nonché, dal 10 giugno 2011, il Lord High Admiral della Royal Navy, titolo cedutogli dalla consorte in occasione del suo novantesimo compleanno.

Nato principe di Grecia, nipote del re di Grecia Costantino I (casata degli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg), la stessa della Danimarca, che aveva dato il secondo sovrano alla Grecia nell’Ottocento, Giorgio I, il principe Filippo prima del matrimonio con Elisabetta rinunciò ai propri titoli greci e danesi e fu accolto nella Chiesa d’Inghilterra e adottò il cognome Mountbatten. Mettendo da parte la sua intera carriera per l’amore nei confronti di Elisabetta.

Al fianco della Regina Elisabetta dal 1947 per ben 73 anni, il principe Filippo non ha mai ottenuto il nome di “Re” ma è sempre stato definito con l’appellativo di “principe consorte“. Ecco perché.

Il motivo per cui Filippo non ebbe mai il titolo di Re

Foto di Instagram

 

Dopo la morte del padre, Elisabetta ascese al trono con l’incoronazione avvenuta nel 1953, quando era già sposata con Filippo da 6 anni. L’incoronazione come Regina d’Inghilterra portò a galla la questione del nome da affidare alla casata regnante del Regno Unito. Lo zio di Filippo, Luigi, aveva scelto il cognome Mountbatten ed Elisabetta avrebbe dovuto, come da tradizione, assumere il cognome del marito con l’atto di matrimonio.

La regina Mary di Teck, nonna paterna di Elisabetta, fece sapere attraverso il Primo ministro Winston Churchill che la casata regnante avrebbe dovuto invece mantenere il nome di Windsor, e così difatti è stato. Anche se dopo la morte della nonna, Elisabetta fece modificare la regola e introdurre il doppio cognome.

Da all’ora il principe Filippo, che dai racconti e dagli eventi che lo hanno riguardato negli anni era considerato come un ragazzo intraprendente e ambizioso, con una carriera militare ricca e in ascesa, dovette rinunciare a tutto, inginocchiarsi davanti alla moglie e camminare sempre qualche passo indietro a lei. Ciò è avvenuto dal 1953 al 2017, anno in cui il principe si ritirò dagli eventi e dalle scene pubbliche privilegiando una vita più tranquilla, data la sua veneranda età.

La Regina Elisabetta comunque ha lottato tanto per consolidare il ruolo del marito, che inizialmente non accettò di buon grado la decisione di escludere il suo cognome.  Elisabetta II (dopo la sua incoronazione) prescrisse infatti che Filippo avrebbe avuto precedenza e preminenza su chiunque in occasione di tutti gli incontri, ad eccezione delle cause prescritte dall’Act of Parliament. Questo tradotto significava che Filippo aveva precedenza anche su suo figlio, principe di Galles, ad eccezione che nel parlamento britannico.

Infatti nell’occasione dell’apertura annuale del parlamento, quando la sovrana teneva un discorso beneaugurale, il principe Filippo si limitava semplicemente ad accompagnare la regina nel suo ingresso e prendeva posto al suo fianco, del resto come tutte le altre cerimonie ed eventi in cui i due presenziavano insieme.

Secondo molti il motivo per cui Filippo non ha mai avuto l’appellativo di “Re” deriva da un timore generale da parte della corona inglese di discriminazione di genere. Elisabetta, giusta erede al trono probabilmente avrebbe avuto un “peso minore” e il suo “ruolo sarebbe stato sminuito” dai sudditi degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta se Filippo fosse stato chiamato “Re Filippo“. Per mantenere la gerarchia di ruolo e per permettere di rispettarli, Filippo ha dunque mantenuto nell’uso comune l’appellativo di “principe“.

 

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Indubbiamente, come già sottolineato precedentemente, in qualità di consorte, a Filippo fu richiesto di aiutare la moglie nei suoi obblighi di sovrana, accompagnandola alle cerimonie, alle cene di Stato e nei viaggi all’estero e in patria. Sempre al suo fianco ma tre passi indietro. 

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