Sono donne in motocicletta e ne sono molto fiere: centinaia di donne in tutto il mondo si scoprono bikers lottano per la parità e per il rispetto dei propri diritti.

Nell’immaginario collettivo la motocicletta è simbolo di forza, indipendenza, conquista di nuovi orizzonti. Per questo motivo le donne dei Paesi in cui la strada verso la parità dei diritti è ancora tanta hanno utilizzato le due ruote per affermare la parità di genere e dare vita a un movimento culturale diffuso e globale.
Il mondo cambia, e le donne vanno (anche) in motocicletta

In molti paesi del mondo le donne sono ancora profondamente discriminate, vivono in una società pesantemente maschilista, faticano ad affermare la propria indipendenza e addirittura il proprio valore di essere umani.
In molti di questi paesi, come il Venezuela, l’India e il Kenya, sono nati gruppi spontanei di motocicliste che hanno deciso di creare delle vere e proprie associazioni che promuovono l’indipendenza femminile insegnando alle donne ad andare in motocicletta, organizzando lunghi viaggi attraverso gli stati e anche facendo azioni di volontariato per aiutare la comunità, farsi conoscere e ottenere il rispetto che meritano.
Le donne motocicliste di tutto il mondo stanno affermando la propria indipendenza e la propria abilità, in un ambito prettamente maschile come quello dei motori.
Organizzando dei corsi per ottenere la patente e insegnando a gestire autonomamente la propria moto alle ragazze che aderiscono ai vari gruppi, le donne in motocicletta di mezzo mondo stanno anche reagendo al mansplaining, cioè all’abitudine degli uomini a spiegare le cose alle donne ritenendole necessariamente meno intelligenti, meno capaci o meno esperte di loro.
In Kenya le ragazze del gruppo Piki Dada (cioè Sorelle di Moto) sostengono gli idali di indipendenza e di sorellanza tra donne, combattendo contro il concetto di competizione negativa che di solito avvelena le comunità femminili.
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Uno dei loro motti, infatti, è “La vita non è una competizione”.
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In Arabia Saudita le cose sono ancora più difficili: fino ad appena due anni fa, per legge alle donne era proibito guidare. Fortunatamente oggi le cose stanno lentamente cambiando e sono nate moltissime scuole guida per ragazze che stanno avviando le donne arabe lungo la strada dell’indipendenza anche da questo punto di vista.
In Pakistan è nato invece il programma Women on Wheels (Donne sulle Ruote) che è stato fondato con lo scopo di dare alle donne la forza di ribellarsi ai tabù culturali e diventare più indipendenti.
Le ragazze indiane che vanno in moto hanno imparato a muoversi in gruppo per difendersi reciprocamente dalle violenze fisiche a cui nel sub continente indiano le donne sono continuamente esposte.
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Le ragazze di Women on Wheels organizzano lunghi viaggi e manifestazioni in occasione della Festa della Donna. Non si tratta dell’unica organizzazione tutta al femminile che sta lavorando all’emancipazione della donna in India e negli stati limitrofi. In India è diventata famosissima e super numerosa la gang in rosa che picchia gli uomini violenti.
Sempre in India è nato il gruppo Biking Queens (Regine Motocicliste) che si impegna a educare le nuove generazioni ai valori della parità e del rispetto, favorendo l’emancipazione delle ragazze più giovani e schierandosi a favore della democrazia e dei diritti liberali in India.
La loro impresa più importante è stata coprire in motocicletta la distanza dall’India a Londra in 89 giorni nel 2019. Hanno attraversato ben 21 Paesi nei quali spesso venivano accolte da manifestazioni e sfilate organizzate da altri gruppi femministi.
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In Venezuela le ragazze godono di maggiore libertà e maggiori diritti rispetto alle donne del Kenya e del Pakistan, ma vivono in una cultura profondamente maschilista da cui stanno cercando di liberarsi anche grazie all’organizzazione di bande di motocicliste come le Rat Girls.
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Le ragazze venezuelane lottano ogni giorno contro le aggressioni verbali e fisiche ai danni delle donne e anche loro girano in gruppo per proteggersi a vicenda e per dare un chiaro segnale di forza, dignità e autonomia.
La parità di genere è ancora tutta da conquistare in gran parte del mondo, ma di certo ci sono ragazze e donne che stanno segnando il passo a una velocità tutta nuova, spesso 100 km/h in autostrada!