L’acqua del rubinetto favorisce la formazione dei calcoli renali? La risposta degli esperti

I calcoli renali sono un disturbo molto fastidioso e una delle domande più ricorrenti è: “Bere l’acqua del rubinetto favorisce la loro formazione?”. Scopriamo la risposta degli esperti. 

acqua rubinetto calcoli
Foto da Canva

Quando si parla di salute esistono molti falsi miti che spesso non trovano riscontro nella realtà e soprattutto non hanno evidenze scientifiche.

Ad esempio quando si parla di calcoli renali una delle domande più ricorrenti che molti si pongono è: “Bere l’acqua del rubinetto può favorire la loro formazione?”. 

A poter far pensare che la cosiddetta “acqua del sindaco” possa favorire la formazione di calcoli è il suo elevato residuo fisso, ovvero sali di calcio e magnesio in gran quantità. Ma a sfatare questo falso mito è l’Istituto superiore di sanità. Scopriamo cosa dice.

L’Iss risponde al quesito: “L’acqua del rubinetto favorisce la formazione dei calcoli renali?”

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All’improvviso un dolore acuto al fianco che si estende alla regione addominale e lombare. Se a questi sintomi si accompagnano anche nausea, vomito e irrequietezza, che si manifesta nella capacità di restare immobili, probabilmente siamo in presenza di una colica renale. 

Un disturbo molto fastidioso dovuto alla formazione di una specie di piccoli sassi costituiti da varie sostanze tra cui calcio, ossalato di calcio, acido urico, definite come sali litogeni. 

La domanda più ricorrente che molti si pongono quando si trovano in presenza di questo disturbo è: “L’acqua del rubinetto favorisce la formazione di calcoli renali?”.

A fornirci una risposta è l’Istituto superiore di sanità che spiega nel sito Issalute.it che pensare che “l’acqua di rubinetto, anche quella ad elevato residuo fisso, vale a dire ricca di sali di calcio e magnesio, possa favorire la formazione di calcoli renali è una falsa convinzione”.

Insomma, una risposta chiara e che scioglie qualsiasi dubbio in merito, infatti secondo l’Iss “la concentrazione di calcio presente nell’acqua potabile di casa non provoca un aumento di calcoli renali”.

Anzi, secondo l’Iss “il consiglio molto diffuso di utilizzare acque leggere o moderatamente oligominerali in sostituzione dell’acqua del rubinetto per evitare la formazione di calcoli non è giustificato da evidenze scientifiche”.

La formazione dei calcoli renali, principalmente costituiti da ossalato di calcio, infatti, dipende in molti casi da una predisposizione familiare o individuale. In pratica se nella nostra famiglia qualcuno ne ha sofferto potremmo essere più a rischio.

In questi casi allora l’Iss consiglia di “bere acqua in abbondanza e di frequente durante l’arco della giornata senza aver paura che il carbonato di calcio presente nell’acqua del rubinetto possa favorire la formazione di calcoli”. 

Addirittura è stato dimostrato che: “le acque minerali ricche di calcio sono utili nella prevenzione della calcolosi renale mentre, viceversa, una dieta povera di calcio può aumentare il rischio di sviluppare questa patologia”.

Il calcio infatti è un elemento essenziale per la salute e non dobbiamo ridurre la sua assunzione a meno che non sia un medico a prescriverlo per altre ragioni. Scopri quali cibi contengono calcio se non puoi bere il latte.

Quello che conta per prevenire la formazione dei calcoli renali dunque è la corretta assunzione della quantità d’acqua assunta nella giornata. Dovrà essere anche commisurata in caso di attività fisica o nei mesi estivi quando fa più caldo e si suda di più.

Tutto ciò è importante perché “la diluizione e l’aumento del flusso dell’urina aiuta certamente a ridurre la formazione dei cristalli di sali, che vengono così più facilmente espulsi prima che le loro dimensioni possano esser tali da creare problemi al loro passaggio nelle le vie urinarie”.

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Non solo l’acqua ma anche una dieta sana ed equilibrata può contribuire alla prevenzione della formazione di calcoli renali. 

Ad esempio se usiamo troppo sale o proteine animali potremmo andare più facilmente incontro alla patologia. 

(Fonte: Issalute.it)

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