Consumi troppo sale? Ecco i sintomi e come rimediare

La maggior parte delle persone consuma più sale di quanto dovrebbe. Scopriamo quanto è giusto assumerne e come ridurlo.

donna con sale
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Il sale è probabilmente la spezia più amata ed usata di sempre. Il suo contributo in cucina, dopotutto è indubbio. Così com’è innegabile che un piatto acquista maggior spessore grazie all’aggiunte del sale. Eppure, sebbene si tratti di una spezia della quale abbiamo bisogno, ci sono delle dosi che non andrebbero mai superate.

Se assunto in quantità superiori rispetto a quelle tollerate dall’organismo, il sale può infatti diventare nocivo. Oggi, quindi, scopriremo quanto è giusto assumerne giornalmente e come fare a ridurlo senza per questo rinunciare al buon cibo.

Sale: quanto è giusto assumerne ogni giorno?

troppo sale nella dieta
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Come già accennato, il sale è un alimento indispensabile per la nostra salute. E per questo motivo non andrebbe mai eliminato. Allo stesso tempo si tratta anche di una spezia che se assunta in grandi quantità può portare a svariati problemi come ritenzione idrica, calcoli o sovraccarico dei reni. Come spesso avviene, quindi, è importante consumarlo nelle giuste quantità.

Queste, secondo gli ultimi studi, si aggirano intorno ai 4 grammi al giorno. Mentre gli italiani ne consumano almeno il doppio se non il triplo. Il motivo? Il sale si trova in svariati alimenti come in tutti i cibi confezionati, nei salumi e persino in molte merendine dolci. Ridurlo è quindi fondamentale al fine di fornire all’organismo il giusto quantitativo di sodio.

Consumare troppo sale può portare infatti a svariati problemi di salute che spesso sono preceduti da alcuni campanelli d’allarme. Segnali che indicano che si sta consumando troppo sale e che sono:

  • Sete eccessiva
  • Ritenzione di liquidi
  • Pressione alta
  • Emicrania
  • Bisogno costante di cibi sapidi

Quando si hanno almeno tre di questi sintomi sarebbe meglio provare a monitorizzarsi per capire se quanto sale si consuma. Per farlo basta controllare le etichette di tutto ciò che si mangia, cercando di diminuire l’apporto di alimenti che contengono sale o sodio tra gli ingredienti.

Fatto ciò si può iniziare a pesare il sale che si usa quando si cucina. Questi due parametri messi insieme daranno infatti una chiara stima del quantitativo giornaliero che si assume. E se il sale consumato è effettivamente troppo? Niente paura, ci sono diversi modi per abituarsi senza troppi traumi ad ingerirne di meno.

Come ridurre il consumo di sale

Sale
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Imparare a gestire in modo diverso l’apporto di sale in cucina, non è difficile. Ciò che conta è mettersi d’impegno ed essere pronti ad esplorare tutta una nuova gamma di sapori che, insieme al sale (che ricordiamo va ridotto ma non eliminato), renderanno le varie pietanze ancor più saporite. Andando ai metodi da mettere in campo, eccone alcuni che possono essere di grande aiuto.

Ridurre i prodotti confezionati. Questo passo, già da solo, può fare molto. La maggior parte del sale ingerito arriva infatti da merendine, formaggi, insaccati, snack e a volte persino succhi. Riducendone il consumo, si otterranno quindi già i primi risultati.

Scegliere asque povere di sodio. In commercio esistono diversi tipi di acqua e non tutte sono uguali. È quindi importante imparare a leggere le etichette in modo da preferire quelle con poco sodio. Ciò aiuterà a ridurne il quantitativo giornaliero in modo importante.

Eliminare l’uso di dadi ed esaltatori di sapidità. Tra i cibi più ricchi di sodio (e considerati poco sani) ci sono i così detti esaltatori di sapidità che, oltre a far male per la presenza di glutammato, sono anche ricchi di sale. Ridurli è quindi fondamentale. Ovviamente anche evitare l’uso di dadi è consigliabile poiché aiuta ad abituarsi ai sapori veri dei cibi, cosa che già da sola contribuisce a diminuire l’assunzione di sale.

Ridurre il quantitativo di sale in modo graduale. Per quanto riguarda la cucina casalinga, è bene controllare quanto sale si usa. Per non passare da cibi super gustosi a pietanze insipide, il trucco è quello di ridurre il sale in modo graduale. Si può iniziare pian piano, riducendo di un grammo ogni 15 giorni. Il tempo necessario al palato per abituarsi ai nuovi sapori.

Inserire l’uso delle spezie in cucina. E poi ci sono le spezie. Paprika, curcuma, curry, zafferano, chiodi di garofano. Ognuna di queste dona un sapore particolare ai piatti. Il consiglio è quello di provarne quante più possibili fino a trovare quelle che si preferiscono. Usarle al posto del sale o in aggiunta donerà uno spessore tutto nuovo ai classici piatti, rendendoli se possibile addirittura più buoni.

sale
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Ridurre il sale, quindi, non è poi così difficile. Ciò che conta è farlo nel modo giusto. Ovviamente se si hanno dubbi a riguardo o qualora ci si rendesse conto di non saperne gestire il consumo, il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un bravo nutrizionista che saprà rispondere ad ogni domanda, stilando al contempo un piano nutrizionale che contenga i giusti quantitativi di sale, studiati ad hoc in base allo stile di vita e alle esigenze personali.

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