Santoreggia: proprietà, benefici e controindicazioni

Tutto quel che dovresti sapere sulla santoreggia, pianta officinale ricca di proprietà benefiche.

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La santoreggia è una pianta officinale conosciuta da migliaia di anni. Pianta aromatica, usata sia in fito farmacia che in cucina, ha molte proprietà benefiche ed un forte aroma agrumato e leggermente piccante. Scopriamo insieme quindi ciò che quest’erba particolare nasconde.

Tutto sulla santoreggia: proprietà, controindicazioni e curiosità

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La santoreggia (Santureja L.) è una pianta della famiglia ella Lamiacee.
Originaria del bacino del Mediterraneo, è nota sin dai tempi dei Romani antichi. Oggi si coltiva in Europa, Sud America, Asia, Iran e India.

Il suo gusto, leggermente affumicato ma molto deciso e marcato è più persistente prima della fioritura, periodo ideale per la raccolta.
In epoca romana era apprezzata non solo per il suo gusto particolare, grazie il quale venivano aromatizzati aceto e sale, ma anche per le sue molteplici proprietà curative come quella contro di fungere da rimedio naturale contro il mal di gola. Particolarità a cui si aggiungono anche queste:

  • Digestiva
  • Carminativa
  • Decongestionante
  • Antiinfiammatoria
  • Espettorante
  • Antisettica
  • Stomachica
  • Antinfluenzale
  • Antibiotica
  • Antiossidante
  • Antispastica

Grazie agli oli essenziali, l’apporto importante di potassio, vitamina C, fibre e sali minerali, la santoreggia risulta essere non solo un potente antiossidante, ma previene i malanni stagionali come influenze e raffreddori, ed aiuta l’organismo a combattere i radicali liberi, risultanto un potente antietà.

Fibre e sali minerali in abbondanza aiutano non solo a regolare la funzione intestinale, ma anche a proteggere l’apparato gastrointestinale da malattie e problemi vari.
Grazie alle vitamine ed alcuni composti che ha al suo interno, la santoreggia aiuta contro le infezioni renali ed intestinali. Protegge gola e mucose della bocca. Facilita l’assunzione di ferro da parte dell’organismo e lo rende più forte stimolando il sistema immunitario.

Aiuta a digerire meglio le carni ed a ridurre la produzione di gas gastrici ed intestinali.
La santoreggia è molto utilizzata anche in profumeria per le sue spiccate doti aromatiche.
L’infuso di santoreggia, ha proprietà digestive e se concentrato, aiuta le pelli grasse e le pelli con impurità. Allontana i pidocchi e se piantata in mezzo ad altre piante allontana anche i parassiti e gli afidi.

Calorie e valori nutrizionali della santoreggia

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Questi i valori medi per una quantità di 100 g. di Santoreggia:

  • Calorie: 270
  • Proteine: 7 g
  • Carboidrati: 69 g
  • Zuccheri: 0 g
  • Grassi: 6 g
  • Vitamina C: 50 mg
  • Calcio: 2130 mg
  • Potassio: 1050mg
  • Ferro: 38 mg
  • Fibra: 45 g
  • Sodio: 24 mg

Ovviamente questi valori non vanno intesi come assoluti. In base alla varietà scelta, infatti, alcuni valori potrebbero essere un po’ diversi. Questa è comunque una media piuttosto attendibile che da l’idea delle tante proprietà di questa pianta.

Controindicazioni
Pur non avendo particolari controindicazioni, la santoreggia non va consumata da coloro che sono direttamente allergici alla pianta o ala famiglia delle Lamiacee.
Non ne va mai fatto un uso smodato.
L’olio essenziale di santoreggia va sempre diluito prima di utilizzarlo sulla pelle, non va mai usato puro in quanto potrebbe causare ustioni.
In ogni caso consigliamo sempre di rivolgersi al proprio medico curante per ogni eventuale problema o dubbio in merito.

Come assumere la santoreggia

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La santoreggia è un’erba aromatica molto duttile e saporita.
Oltre ad aromatizzare infusi e bevande alcoliche, si utilizza spesso per dare corpo a cocktail e drink in genere.
La sua particolare aromaticità si sposa bene con le carni ed i pesci, ma anche con dolci e panificati.
Si possono utilizzare le foglie tenere per le insalate, ma anche come spezia essiccata o fresca per salse e condimenti, risotti e sughi di carne e pesce. Ottima nelle uova o nei formaggi. Tutti i legumi poi si matchano perfettamente con la santoreggia, sia in umido che come insalate, soprattutto i fagioli borlotti.

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