La fase del “mio” dei bambini: come sopravvivere all’egocentrismo infantile

Arriva intorno ai 18-24 mesi la fase del mio dei bambini: ecco come sopravvivere all’egocentrismo infantile.

fase del mio
Foto da Canva

“È mio, è mio”. Se siete mamme o papà di bambini tra i 18 e i 24 mesi starete sperimentando la cosiddetta fase del mio. Una situazione del tutto normale che i bimbi attraversano nel momento in cui iniziano a capire che esiste un io e un tu o un loro.

Si tratta di una fase della crescita che in genere investe i bambini a partire dai 18 mesi circa e che solitamente si accompagna alla fase dei no, di cui già vi avevamo parlato, in cui il bambino diventa oppositivo. 

La fase del mio invece è caratterizzata da un senso di possesso verso le cose e in cui regna una sorta di egocentrismo infantile. Talvolta può essere dura da affrontare, vediamo come sopravvivere.

Ecco come sopravvivere alla fase del mio dei bambini

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Foto da Canva

Quante volte vi sarà capitato di dover intervenire in qualche diverbio di vostro figlio con gli amichetti, perché alle prese con la fatidica fase del “è mio, è mio”.

Se fino all’anno, anno e mezzo il piccolo è sempre stato tranquillo e mansueto d’improvviso con i coetanei comincia a pronunciare le due paroline: “è mio” in continuazione.

Se da un lato per i genitori può essere a tratti anche imbarazzante non bisogna dall’altro lato preoccuparsi perché si tratta di un momento del tutto fisiologico e normale. Una fase in cui passano tutti i bambini prima o poi.

Questo accade perché il bimbo arrivato intorno ai 2 anni inizia a capire e a identificare sé stesso come qualcosa di distinto dal resto. In pratica scopre che c’è un confine tra dentro e fuori e quindi anche fra sé stesso e gli altri.

Il piccolo inizia a capire di non essere più un tutt’uno con la mamma ma di avere un proprio pensiero e una propria identità.

Ecco perché è proprio ora che inizia anche la famosa fase detta dei “terribili two” in cui i bambini diventano più disobbedienti, cercando di affermare la loro personalità.

I bambini in questo periodo attraversano una fase in cui pensano che il mondo ruoti attorno a loro, è la cosiddetta fase dell’egocentrismo infantile, in cui pensano che tutto gli appartenga.

Vediamo allora come sopravvivere a questa particolare fase dei nostri figli grazie ad alcuni consigli di Andrea Giachi, divulgatore educativo, autore del libro “Smettila di pensare che sono un adulto”.

1) Accettare che sia una fase. Se partiamo dal presupposto che si tratta di un momento transitorio della vita dei nostri piccoli riusciremo ad uscirne meglio e più facilmente. Senza farci sensi di colpa inutili, non siamo noi che li abbiamo educati male ma è normale che sia così perché si tratta di una fase evolutiva.

2) Non vediamolo come se ci stesse sfidando. Agli occhi di un adulto questo atteggiamento può sembrarci un atto di sfida ma non è così. Si tratta più di un tentativo di capire come gira il mondo e questo presuppone cadute ed errori. Ecco perché il compito dei genitori è quello di sostenere maggiormente i propri figli in queste fasi un po’ più complicate.

3) Anticipiamo le situazioni stressanti. Evitiamo di portarlo nei luoghi dove potrebbe dare sfogo a questo tipo di atteggiamenti. Ad esempio i centri commerciali o i supermercati dove potrebbe essere sovra-stimolato. Meglio far giocare i bambini all’aria aperta, come vi avevamo suggerito anche qui. 

4) Capire se il bambino ha esigenze fisiche come fame o sonno. A volte può capitare che i piccoli amplifichino questi momenti quando sono particolarmente stanchi o perché ad esempio hanno fame. A tal proposito cerchiamo di rispettare le loro routine, scopri qui perché sono così importanti.

5) Accogli le emozioni e aiutalo a canalizzarle. I bambini intorno ai 2 anni scoprono anche cosa sono le emozioni. Qui vi avevamo spiegato come aiutare i bimbi a gestirle. Quando il piccolo è particolarmente stressato dobbiamo aiutarlo facendogli capire che siamo lì e che lo sosteniamo. Diamogli un bacio, una carezza e poi aiutiamolo a canalizzare l’emozione in qualcosa di positivo.

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