Caso Gregoretti. Luciana Lamorgese depone e ‘tende la mano’ a Salvini

Caso Gregoretti: con la sua deposizione Luciana Lamorgese ha difeso Matteo Salvini. Ecco cosa ha dichiarato al gup Nunzio Sarpietro

Luciana Lamorgese
(Getty Images)

Caso Gregoretti, nuovi sviluppi. Un altro tassello s’aggiunge alla questione che chiama in causa il leader della Lega per lo sbarco di 131 migranti dalla nave Gregoretti. I fatti risalgono a quando era ministro dell’Interno.

La difesa del senatore Matteo Salvini è affidata all’avvocato Giulia Bongiorno. Ieri si è celebrata la nuova udienza, per l’esattezza la terza del Caso Gregoretti, nell’aula bunker di Catania. E’ terminata alle 13.20. Nella città siciliana, su richiesta del gup, erano presenti anche Luigi Di Maio, ai tempi della vicenda vicepremier, e l’attuale titolare dell’Interno, Luciana Lamorgese.

La numero uno del Viminale, con le sue parole, ha difeso Matteo Salvini. Ecco cosa ha dichiarato esattamente al giudice.

Caso Gregoretti. Le parole di Lamorgese a difesa di Salvini

Matteo Salvini
(Getty Images)

“C’è una continuità di azione fra casi Diciotti, Gregoretti e Ocean Viking”. Questa è stata la risposta, da quanto di apprende, del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, alla precisa domanda del gup Nunzio Sarpietro.

Una dichiarazione asciutta che difende Matteo Salvini che, per la vicenda Gregoretti, è indagato per sequestro di persona. Il senatore ha sempre ribadito di aver condiviso la scelta fatta allora con gli altri membri dell’esecutivo.

“Abbiamo fatto quello che la legge ci permetteva e che gli italiani ci chiedevano. Abbiamo salvato vite”. Queste le parole di Matteo Salvini uscendo dall’aula bunker. Per il leader delle Lega “la linea Draghi è in perfetta sintonia con l’esigenza di accogliere chi merita accoglienza”. Il senatore guarda con fiducia al nuovo esecutivo. E’ certo che farà molto anche in materia di immigrazione. “Siamo forza propulsiva di questo nuovo governo che attuerà politiche europee serie e rigorose sul tema dell’immigrazione“.

Nell’ultima udienza di Catania, oltre a Lamorgese, è stato ascoltato anche Luigi Di Maio. Per Salvini, le deposizioni di entrambi i ministri, “sono state favorevoli”. Il segretario della Lega porta sempre avanti le sue ragioni. Le ha spiegate ieri, ancora una volta, all’uscita dall’aula bunker.

Non ho mai chiamato dei correi. Non ho mai alzato il dito contro Conte, ad esempio, o Di Maio o Lamorgese, perché riteniamo che non ci sia nessun reato. Tutti attuavano le stesse politiche di governo. A rischiare 15 anni di galera sono io. Tutti pontificano – ha aggiunto ancora il senatore – tutti chiacchierano, ma in aula bunker dove ci sono i processi di mafia c’è Matteo Salvini da imputato. Io oggi ho sentito una ricostruzione coerente e corretta dei fatti. Quello che facevamo lo facevamo insieme. Lo decidevamo insieme, lo festeggiavamo insieme“.

Lamorgese Di Maio
(Getty Images)

E’ molto soddisfatta anche Giulia Bongiorno. “E’ emersa una linea di governo condivisa, è chiaro che non c’è notizia di reato. C’è sequestro di persona – ha detto l’avvocato – se tengo a bordo delle persone senza un motivo e senza condividerlo con i miei colleghi di governo”.

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